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Bossi-Chiesa, è scontro

Umberto Bossi

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L'Italia ha fatto il proprio dovere nel soccorso agli immigrati, basta polemiche. È il coro unanime che si solleva dal Pdl mentre Bossi torna alla carica e questa volta se la prende con il Vaticano. L'occasione è data dalle parole del presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti, Antonio Maria Vegliò, che sulla tragedia dei profughi dell'Eritrea, si è detto «addolorato per il continuo ripetersi» delle morti in mare e ha chiesto alle «società sviluppate» di «rispettare sempre i diritti dei migranti». Sul sito di Radio Vaticana, Vegliò riporta anche un passaggio dell'encliclica «Caritas in veritate» del Papa: «Ogni migrante è una persona umana che, in quanto tale possiede diritti fondamentali inalienabili che vanno rispettati da tutti e in ogni situazione». Il Monsignore poi sottolinea la necessità di una «politica di cooperazione internazionale per affrontare questo problema». Poi ribadisce che «c'è un diritto umano ad essere accolti e soccorsi. Ciò si accentua in situazioni di estrema necessità, come per esempio l'essere in balia delle onde del mare». Ma questo appello alla solidarietà e al diritto al soccorso non va giù al leader leghista che a stretto giro ha ribattuto a tono al porporato. Da Calalzo ha sparato l'ennesima bordata: «Sono parole con poco senso. «Che le porte le apra il Vaticano che ha il reato di immigrazione; che dia lui il buon esempio». Aggiunge quindi che gli immigrati «andrebbero fermati alla partenza se non si vogliono avere altri morti». Per Bossi, infatti, c'è il rischio per troppa gente di mettere a repentaglio «la propria vita per niente perchè quando arrivano qui non trovano posti di lavoro». Riguardo infine alla polemica su Malta, Bossi ha sottolineato che si tratta di un'isola molto piccola: «è grande come uno sputo - ha detto - non ci stanno più neppure i maltesi...». Come dire che l'isola non può permettersi di accogliere immigrati. Le parole di Bossi sono musica per il Pd che coglie al balzo il pretesto per alzare la polemica. «La linea di Bossi e della Lega sull'immigrazione è la linea di tutto il governo, non ci sono più dubbi» tuona il segretario Dario Franceschini. Nel Pdl c'è sempre più insofferenza per le uscite della Lega ma c'è anche la voglia di minimizzare all'insegna di «è il solito Bossi estivo, parla al suo elettorato ma non impegna il governo con le sue parole». Insomma la linea è quella di smarcarsi per non cadere nella trappola tesa dal Pd che fa il gioco di estendere a tutta la maggioranza quella che è una strategia unicamente del Carroccio. Così il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri: «Bossi esagera ma anche qualche vescovo esce dal seminato dal momento che l'Italia ha soccorso finora oltre mille clandestini. Quanto al leader leghista «se evitasse certe esagerazioni non ci sarebbero nemmeno le strumentalizzazioni della sinistra». Ma il Pdl rimarca anche che il governo ha fatto tutto il possibile per soccorrere gli immigrati. Il capogruppo del Pdl alla Camera Cicchito punta il dito contro la sinistra che «continua a strumentalizzare la tragedia degli eritrei per tentare di mettere sotto accusa il governo che con tutta evidenza non ha alcuna responsabilità, e per far ciò essa mistifica la realtà e non parla delle responsabilità grandi quanto una montagna del Governo di Malta». Il portavoce del Pdl Daniele Capezzone: «Bossi spesso è esuberante. Mi chiedo: ma c'era proprio bisogno di questo tormentone polemico estivo? Il leader leghista non va enfatizzato, cerca spazio sui giornali e vuole far sentire alla sua gente cose a loro gradite». Anche il ministro Rotondi minimizza: «Agosto è il mese in cui la Lega si esprime al massimo, di che ci stupiamo. Poi per fortuna viene settembre». E il ministro degli Esteri Frattini precisa che l'Italia «non è responsabile» della tragedia nel canale di Sicilia perchè da sempre «salva vite in mare» e le forze di polizia, la guardia costiera e la marina sono da elogiare per la loro attività.

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