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Unità d'Italia, Napolitano preme La Lega: «No alle spese inutili»

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Nellapolemica innescata dalla Lega su dialetti e inno di Mameli irrompe il richiamo del Capo dello Stato che lamenta «tempi stretti» per la preparazione delle celebrazioni dei 150 dell'Unità d'Italia, incalzando il governo a rimboccarsi le maniche. Un pressing, quello del colle, che ha subito messo in moto palazzo Chigi: si è infatti appreso che già nella prossima riunione del Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva (probabilmente il 28 agosto) il governo esaminerà il "piano alternativo" (dimagrito rispetto a quello varato dal governo Prodi per le celebrazioni), dando comunque priorità, si assicura, a quelle infrastrutture già avviate. Un percorso - sottolineano da Palazzo Chigi - condiviso con il Quirinale. Una volta approvato il nuovo piano dal Cdm verrà quindi inviata la risposta di chiarimento che, in proposito, viene sollecitata dal Capo dello Stato. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ieri in un colloquio con la «Stampa» ha manifestato tutte le sue preoccupazioni: «Siamo a fine agosto, la scadenza comincia a non essere lontana e se in autunno non si accelera, i tempi sono stretti». Napolitano ha anche rivelato di aver inviato qualche settimana fa una lettera al governo, «per conoscere gli intendimenti e gli impegni dell'esecutivo per le celebrazioni, una lettera che - ha fatto presente - attende ancora risposta. «Attendo - ha detto Napolitano - una risposta ormai improrogabile dal governo, affinchè chiarisca i suoi intendimenti e i programmi in vista del nostro anniversario». Il richiamo del Capo dello stato intanto è stato raccolto da esponenti del governo: per il ministro della Difesa Ignazio La Russa, «fa bene il presidente della Repubblica a stimolare il governo, perchè non c'è più tempo da perdere. Dico a Bondi: sono a disposizione, do la mia piena disponibilità, sia personale sia come Forze Armate». Sulla stessa linea il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli: «Il presidente Napolitano è giustamente sensibile e attento, come lo siamo noi nel governo, alle questioni legate a questa celebrazione. Certo - ha osservato Matteoli - le celebrazioni dovranno fare i conti con le risorse che abbiamo a disposizione. Non sono molte, la situazione economica è quella che è, e certo non ci aiuta. Ma comunque quello che si potrà fare lo faremo nei tempi giusti e senza ritardi». Dal ministro per lo sviluppo Economico Claudio Scajola un suggerimento: reperire le risorse necessarie anche dai fondi regionali Fas. Da palazzo Chigi comunque ricordano che già prima della pausa estiva si era affrontata la questione e dopo una riflessione si era convenuto di apportare una revisione al piano varato dal precedente governo, e in proposito era stato dato mandato allo stesso premier ed al ministro Bondi di elaborare un piano alternativo. Era stato lo stesso Berlusconi in quella occasione a sostenere la necessità di una revisione che tenesse conto della congiuntura negativa. La Lega, intanto, continua a mettersi di traverso: chiede che le celebrazioni per l'Unità d'Italia non pesino sulle casse dello Stato in questa fase di crisi: «In un momento come questo vanno evitate le celebrazioni elefantiache, le spese inutili e frammentate in mille rivoli. Altre sono le priorità e le esigenze della gente», ha detto il presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota.

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