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Gabbie salariali e dialetto La Russa: "Propaganda d'agosto"

Umberto Bossi e Ignazio La Russa

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Non ci saranno gabbie salariali per legge e il dialetto va inteso come punto di ricchezza e non come fonte di divisione nazionale. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, da Napoli ribadisce quanto già espresso nei giorni scorsi e rilancia al leader della Lega, Umberto Bossi. Contratti territoriali - "Non ci saranno gabbie salariali, mai. Nessuno l'ha proposto, neanche Berlusconi - ha detto La Russa parlando con i giornalisti a Napoli - Se poi si discute di come incrementare i salari con contratti territoriali città per città, situazione per situazione, con contratti fatti dai lavoratori o dai loro rappresentanti e con le aziende, questo è tutto un altro discorso e può essere un modo per incrementare la presenza nel Meridione. Ma gabbie salariali mai e - ha aggiunto il titolare della Difesa - nemmeno diversità di salario imposte per legge". Le regole saranno "legate al territorio", ma certamente una legge non può dire dove si guadagna di più. "E poi come si farebbe a stabilirlo? - ha detto ancora il ministro - Costa di meno vivere a Napoli o in un paesino del Veneto? Come si fa a comparare?".  E ancora: "Ma credo che nessuno l'abbia proposto. E' qualche boutade agostana, a volte il sole picchia...". Dichiarazioni d'agosto - Incalzato dai giornalisti sulla Lega e sulle idee di Bossi, La Russa ha risposto: "Credo che anche la Lega abbia precisato il suo pensiero. Ciascuno, specie in agosto, fa la propria propaganda". E sulla questione del dialetto ha dichiarato: "E' una ricchezza e non c'è bisogno che qualcuno ce lo ricordi. La ricchezza della cultura italiana sta anche nella varietà dei suoi dialetti, basta interpretarli come un momento di unione non come un momento di diversità. Le specificità delle nostre città - ha concluso - sono un tassello della grande ricchezza dell'Italia intesa come nazione e come unità indissolubile. Detto questo possiamo discutere di tutto".  

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