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Le Borse festeggiano E rivedono i massimi

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GiuseppePennisi Le Borse europee hanno salutato con un forte balzo in avanti i dati presentati nel bollettino della Banca centrale europea (Bce) e le revisioni delle stime di crescita in Francia e Germania. I listini si sono riportati sostanzialmente ai massimi dall'inizio del novembre 2008. E il Dj Stoxx 600, l'indice che sintetizza l'andamento dei principali listini del Vecchio Continente, ha chiuso in rialzo dello 0,84%. La «svolta» - suggerisce l'insieme di queste cifre - è a portata di mano. Se ne avranno segni concreti già in autunno e già il prossimo settembre satanno la base di discussione nel corso di un seminario indetto dalla Confindustria a cui parteciperà il Ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola. In effetti, i dati Bce e le revisioni delle stime della contabilità economica nazionale di Francia e Germania erano stati anticipati la notte tra l'8 ed il 9 agosto dalla diramazione delle stime del "consensus" (20 istituti econometrici, di grande reputazione internazionale, tutti privati, nessuno italiano). Ma, si sa, pochi giornalisti e pochi operatori di Borsa guardano lo schermo la notte tra un sabato e una domenica di agosto. Chi lo ha fatto, oggi si stropiccia le mani alla lettura dei listini in quanto ha realizzato un incremento delle valorizzazioni. Esaminiamo i dati del «consensus» prima di quelli, più noti, di Bce, Francia e Germania. L'aspetto più interessante è che per l'eurozona il «consensus» prevedeva già alcuni giorni fa una svolta significativa: da un andamento negativo del pil (-4%) nel 2009 e uno positivo (+0,6%) l'anno prossimo. La Francia e la Germania sarebbero le locomotive con una crescita del pil (nel 2010) almeno dell'8%: Significativo il ribaltone dell'Italia da circa - 5,5% nel 2009 al + 4% l'anno prossimo: non possiamo fare di più in quanto le palle di piombo dello stock di debito pubblico e di alto indebitamento (nonché, avvertono alcuni istituti, di mancate liberalizzazioni) ci frenano in materia di politica di bilancio (la leva principale utilizzata Oltralpe e Oltre Reno). Andiamo ora al Bollettino mensile di agosto della Bce: secondo Francoforte,la recessione globale è «vicina al punto di svolta», se ne vedono «crescenti segnali» anche se secondo la Bce, e il «consensus», nell'Eurozona l'attività economica resterà debole nella restante parte dell'anno. Nel 2010 «a una fase di stabilizzazione seguirebbe una graduale ripresa con tassi di crescita trimestrali di segno positivo». La previsione che tiene conto di «effetti avversi ritardati» che si concretizzeranno nei prossimi mesi, come «l'ulteriore deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro», ossia un incremento della disoccupazione. Ancora una volta è il miglioramento delle stime dell'andamento economico di Francia e Germania a determinare il quadro per l'intera unione monetaria. Cosa fare per mettere più forza nel motore del sistema Italia e fare sì che la nostra crescita non sia trainata da Francia e Germania? Occorre chiederselo non unicamente per orgoglio nazionale ma anche perché un nuovo decennio al rimorchio ci provocherebbe perdite relative importanti in termini di benessere. Abbiamo le mani della politica di bilancio legate, per le ragioni che abbiamo indicato. La strada da seguire è essenzialmente quella delle liberalizzazioni che- ci ripete l'Ocse- ci potrebbero dare due punti e mezzo di crescita aggiuntiva nell'arco di tre anni.

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