Disastro aereo, 7 corpi recuperati nell'Hudson
I sommozzatori che da sabato scandagliano l'Hudson hanno recuperato finora sette vittime del peggior disastro aereo a New York dal 2001, la collisione in volo tra il Piper con tre americani a bordo e l'elicottero in sorvolo turistico dove si trovavano, oltre al pilota, cinque bolognesi. Nove morti, che la città si sente addosso, in un annichilito silenzio. La responsabile del National Transportation Safety Board, Debbie Hersman, ha annunciato il recupero ieri di altri quattro corpi che si aggiungono ai tre riportati sabato a galla. È stato intanto ridotto il bando ai sorvoli di piccoli jet e degli elicotteri imposto dopo l'incidente: erano stati vietati sotto i 600 metri, ora la «no fly zone» è al di sotto dei 30 metri. Il divieto era stato imposto per agevolare le indagini, non perché finalmente le autorità per la sicurezza del volo si siano accorte che l'affollatissimo e sregolato corridoio aereo sull'Hudson è diventato, a detta di addetti alla sicurezza e di molti piloti, una «autostrada della morte» ad alta quota. Il volo dell'elicottero turistico doveva durare 12 minuti: l'impatto è avvenuto pochi minuti dopo il decollo. L'elicottero si è disintegrato in aria: ecco perché il riconoscimento a vista dei corpi è impossibile. Oggi, mentre continuano le autopsie, il lavoro dei sub ha riportato a galla una gamba e un torso che era rimasto intrappolato nella fusoliera. Non è chiaro se del pilota Jeremy Clark, che lavorava da solo un anno da Liberty Tour, o di uno degli italiani. È stato localizzato il Piper, ai cui comandi si trovava l'imprenditore immobiliare di Filadelfia Steven Altman con il fratello Daniel e il nipotino adolescente Doug. «È una terribile tragedia», ha detto Bloomberg che oggi incontrerà a New York all'ambasciatore italiano a Washington Giovanni Castellaneta. Le indagini saranno lunghe: settimane se non mesi. La Nstb ha rivolto un appello al pubblico di consegnare qualsiasi materiale visivo che aiuti nelle indagini. La Hersman ha rivelato che un pilota di elicotteri ancora a terra nell'eliporto della Liberty Tour cercò di avvertire il collega ai comandi del velivolo della morte che il Piper stava avvicinandosi pericolosamente alle spalle. «Ha mandato un messaggio radio al pilota. "One-Lima-One. Hai un aereo ad ala fissa dietro di te". Ma dal pilota non c'è stata risposta», ha detto la Hersman. Dopo qualche istante la tragedia.