Ronde, si parte da scuole e parchi
Numeri, per ora, non ce ne sono. Ma le associazioni di volontariato hanno già manifestato il loro interesse. Si tratta di ex carabinieri ed ex vigili urbani, ai quali il Campidoglio darà priorità per operare nel campo della sicurezza. Guai, però, a chiamarle «ronde». Un termine che, soprattutto dopo gli scontri fra estremisti di sinistra e di destra a Massa, solo a nominarlo ha l'effetto di scatenare polemiche al calor bianco. Nel Lazio e nella Capitale, insomma, ci sono state diverse richieste di informazioni ma ancora nessuna proposta formale. E anche le Prefetture si devono organizzare, all'indomani dell'annuncio del Viminale, per esaminare le domande e vagliare i requisiti necessari all'iscrizione alle «squadre» di vigilanza. Ieri, intanto, il sindaco Gianni Alemanno ha voluto ribadire che a Roma non ci saranno quelle che vengono definite comunemente «ronde». «Non sono ronde, non vogliamo fare ronde, non ci piacciono le ronde. Parliamo di un volontariato per la sicurezza territoriale», ha detto il primo cittadino. «Il volontariato - ha aggiunto il sindaco - avrà un regolamento che appena sarà trasmesso al prefetto diverrà oggetto di un esame del Comune. Da qui poi verrà emanata una circolare che consentirà di dare vita a un volontariato di sicurezza territoriale strettamente congiunto a un volontariato sociale in maniera che si eviti che qualcuno possa pensare di fare delle ronde». «Per il momento siamo in una fase di ascolto nei vari Municipi e penso che si potrà partire a settembre - spiega Fabrizio Santori, presidente della Commissione consiliare speciale Politiche per la Sicurezza Urbana del Comune di Roma - Numeri non ne abbiamo ancora. Ma i requisiti sono l'iscrizione all'albo regionale delle associazioni di volontariato, tra le quali si darà inizialmente priorità agli ex appartenenti alle forze dell'ordine, e l'assenza di precedenti penali dei singoli individui. In seguito l'elenco potrebbe essere allargato anche alla Protezione civile. I volontari per la sicurezza, poi, non avranno armi o spray per l'autodifesa ma unicamente telefoni cellulari e strumentazioni gps - continua Santori - Abbiamo già deciso che i luoghi prescelti per la vigilanza saranno scuole e parchi a rischio, come la Caffarella, Villa Borghese e Villa Pamphili, tanto per fare qualche esempio». In base a indiscrezioni, tuttavia, alcune organizzazioni politiche avrebbero intenzione di «procedere» comunque alla formazione di gruppi di vigilanti. Tra questi, «Militia», «Legione Romana», «Forza Nuova» e «La Destra». Voci smentite, per quanto riguarda il partito di Storace, dal commissario delle federazione romana, Roberto Buonasorte: «Noi a gennaio-febbraio abbiamo fatto qualche uscita con le "ronde rosa" nella Capitale per segnalare baraccopoli sul territorio del secondo Municipio e lungo le sponde del Tevere alle forze dell'ordine. Ma è stata una forma di provocazione in segno di protesta proprio perché riteniamo che non sia questa la strada giusta. La strada giusta è una sola: dare più soldi e mezzi alle forze dell'ordine».