L'esordio di Luigi, la prima volta a un vertice
Èarrivato su un'Audi. Silenzioso come sempre, poco prima dell'ora di pranzo. Ed è andato via a metà pomeriggio. Proprio nelle ore durante le quali ad Arcore c'era Giulio Tremonti, il ministro dell'Economia era andato nella residenza del premier per partecipare a un faccia a faccia con Silvio Berlusconi. C'era anche lui, l'ultimogenito del Cavaliere. Vent'anni da compiere, Luigino era andato dal padre per parlagli dei progetti futuri. È rimasto anche per l'incontro politico. Una sorta di esordio per lui. E forse non è un episodio secondario. Luigi porta il nome del padre di Silvio Berlusconi. Dei tre figli avuti da Veronica è forse quello che più vicino al papà, legato da un doppio filo. E nel duello tra i due genitori ha svolto un ruolo di secondo piano. Per esempio quando in campagna elettorale Franceschini chiese agli italiani se avessero fatto educare i figli da Berlusconi, Luigino fu il primo (dei tre) a scendere in campo a difesa del premier. Subito dopo toccò pure a Barbara ed Eleonora che erano rimaste più fredde. Poi spiegò: «Siamo stati obbligati a fare quel comunicato. Se fosse stato per me, ne avrei fatto volentieri a meno. Sono un tipo low profile...». E low profile lo è sempre stato. Tanto che ha mostrato un certo fastidio per il fatto di essere stato coinvolto nelle polemiche tra i genitori. E nei giorni ancora successivi fu costretto a spiegare di essere «intervenuto per l'attacco a Silvio Berlusconi nel suo ruolo di padre e non per schierarmi contro mia madre. Le mie frasi non volevano insinuare nulla di più di quello che ho detto. Non voglio prendere le parti né dell'uno né dell'altra e non voglio che le mie parole vengano estrapolate dal contesto in cui sono state dette e dal significato con cui sono state pronunciate». Anche il padre intervenne chiedendo pubblicamente di tenere fuori i figli dalle polemiche. Ora il pranzo con Tremonti. Il che non significa che Berlusconi pensi per il suo figlio più piccolo un futuro in politica. Appena due anni fa Luigi, bocconiano, ha fatto il suo ingresso infatti nel consiglio di amministrazione di Fininvest. Nel 2007 in un'intervista a Style disse: «Nel mio futuro, niente televisioni. Lavorerò nell'ambito delle banche d'affari perché la finanza mi appassiona davvero». In passato di lui si era parlato anche per la sua religiosità e la sua particolare sensibilità ai temi spirituali. Di recente lo ha ricordato anche don Crippa, suo insegnante di religione in un liceo classico meneghino. Ma nell'estate del 2006 venne fotografato in Sardegna e mentre faceva avances a due ragazze. Lo stesso Cavaliere, in un'intervista al Tempo, disse scherzando: «Quando chiamavo a casa era sempre impegnato in preghiera. Non me ne capacitavo. ora invece ha incontrato un batuffolo biondo». Quello di ieri comunque non è un vero e proprio esordio in politica. Nessuno dei figli del Cavaliere sembra interessato e lo stesso Luigi sembra avere altri progetti. Ma sicuramente dimostra che il più piccolo dei figli del premier non è più semplicemente la mascotte di famiglia. Comincia ad avere un ruolo via via sempre più decisionale. F. d. O.