Doppiopesismo sanitario della sinistra

Vendolae la sinistra cavalcarono demagogicamente la protesta dei cittadini che vedevano intaccati i propri privilegi. Risultato? In Puglia si è passati da un risultato positivo ad un deficit pari a trecento milioni di euro (ma si teme che possa essere ancora più grave). I cittadini pugliesi avranno forse conservato l'ospedale sotto casa che Fitto voleva chiudere ma la gestione di Vendola ha portato un aumento di un punto percentuale di Irap ed un incremento della quota regionale di Irpef e dell'accise per la benzina. Noi, che siamo garantisti non a corrente alterna, siamo certi della correttezza di Vendola. Ma questo non può impedire una riflessione autocritica sulla gestione della sanità della sua giunta. I guai nella sanità peraltro non riguardano solo la Puglia: il governo ha commissariato la Campania e il Molise, mentre Sicilia e Calabria sono osservate speciali. A ben vedere quindi le lenti della giustizia sono utili ma insufficienti a guardare la realtà, ben più complessa. Quella di un Sud pressoché incapace di riforme incisive o di premiarle quando, caso più unico che raro, un politico ci prova seriamente (si veda l'esempio di Fitto). Il federalismo fiscale aggraverà le responsabilità degli amministratori pubblici meridionali. Dalle cronache baresi e dalle relative polemiche emerge forte il dubbio che il Mezzogiorno sia pronto per la sfida che pure ha voluto lanciare. Forse i governatori come Bassolino, Loiero, Lombardo e lo stesso Vendola prima di rivendicare maggiori risorse dovrebbero dimostrare meglio di saperle spendere efficacemente. Paolo Messa