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L'inchiesta in Puglia agita il Pd

Massimo D'Alema

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Una volta, per Massimo D'Alema, la Puglia era davvero una terra «felix». Nelle ultime settimane, invece, gli riserva solo spigolature...Dall'annuncio di «scossa in arrivo» lanciato durante un'intervista tv con Lucia Annunziata, il leader del Pd ogni giorno si confronta con nuove roventi grane provenienti dalla sua Regione. Non a caso il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, ha sottolineato come si stia profilando sempre più una «questione meridionale in salsa dalemiana»... Il terremoto scaturito dall'inchiesta sugli affari dell'imprenditore Gianpaolo Tarantini, infatti, ha tolto il velo su un sistema di aderenze e presunti favori tra gli esponenti del governo regionale di centrosinistra e le aziende con interessi nella sanità. Ben presto Lady D'Addario e la cronaca delle notti a Palazzo Grazioli hanno ceduto la scena alla prima «mazzata» ricevuta dai dalemiani pugliesi: la defenestrazione del plenipotenziario in giunta e vicepresidente dell'esecutivo guidato da Vendola, il salentino Sandro Frisullo. Nichi, già creatura dell'ex premier diessino - coltiva il sogno ormai noto di fargli prendere la tessera del Pd - lo ha licenziato senza nessun indugio, alimentando sospetti sulla sua condotta da amministratore. Sempre legata alla cronaca giudiziaria resta la querelle riguardante Alberto Tedesco: l'ex assessore regionale alla sanità - vicino al leader Maximo - si è dimesso dall'incarico a seguito di una indagine della Dda, giunta con uno spiffero sui giornali nel febbraio scorso. Ieri sono stati resi noti i capi d'accusa, molto pesanti: Tedesco ha avuto un «ruolo di vertice» in «un'organizzazione criminale, radicatasi all'interno della pubblica amministrazione, tendente a condizionare le scelte della stessa allo scopo di perseguire i progetti illeciti del sodalizio in esame, che spaziano dallo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, alle forniture dei beni e servizi alle Asl, agli appalti nelle aziende ospedaliere pugliesi». Inquietante il quadro prospettato dagli inquirenti. Tedesco - è spiegato nel decreto di perquisizione - rappresentava nel sodalizio criminoso «il ruolo di vertice» mentre il suo collaboratore Mario Malcangi era il collegamento tra il politico e il mondo imprenditoriale ed era incaricato di tessere «i contatti e a portare a compimento gli interessi del sodalizio». Da qui gli accertamenti nelle sedi di ben cinque partiti di centrosinistra. Quale è stata la scialuppa di salvataggio per l'indagato Tedesco? Con la candidatura e l'elezione a Strasburgo di Paolo De Castro, presidente onorario di Red, si è liberato un posto a Palazzo Madama, subito ricoperto dall'ex assessore regionale... L'ultima spina arriva da Michele Emiliano, sindaco di Bari e segretario regionale uscente del Pd. Il primo cittadino del capoluogo, pur aderendo alla mozione Bersani per il congresso nazionale, a livello locale non si è allineato alle disposizioni della corrente: si è candidato da indipendente contro Sergio Blasi, sindaco del piccolo comune di Melpignano e ideatore della Notte della Taranta, evento cult dell'estate salentina, benedetto da D'Alema in persona e considerato «un esponente simbolo del rinnovamento e dell'apertura alla società civile». Intanto, nell'assemblea barese della mozione Bersani, Massimo D'Alema è corso precipitosamente ai ripari contrattaccando: «Il Partito democratico - ha sentenziato - non è un'associazione a delinquere e non ha nulla a che fare con la criminalità organizzata».

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