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Il falso moralismo del Pd

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Berlinguer le lanciava, nel momento stesso in cui esigeva illecitamente milioni di dollari dal Pcus, sino al punto di scandalizzare Breznev per la sua esosità. Nel 1974, dopo aver ricevuto somme ingentissime (5.500.000 dollari), il moralista Enrico pretese ancora altri soldi e Leonid, non poco irritato, visto che ai compagni francesi ne aveva elargiti meno della metà, inviò a malincuore un altro milione di dollari. In un Paese normale i dirigenti del Pci avrebbero dovuto essere arrestati già negli anni 70, ma il porto delle nebbie funzionò anche a favore delle Botteghe Oscure. Adesso, finalmente, la giustizia pugliese colpisce i postberlingueriani, financo la lista civica del sindaco Michele Emiliano. La scossa profetizzata dal D'Alema sta, insomma, devastando non il Pdl, bensì il Pd ed i suoi satelliti sinistri. Le fattispecie di reato attengono al calderone della malasanità, al cui interno più delle terapie, valgono tangenti e corruzione. Nulla di sensazionale, visto che il presidente della Commissione del Senato per gli sperperi nella sanità pubblica è tuttora il senatore Ignazio Marino (Pd) gravemente indiziato d'aver gonfiato le note spese. Marino non ha mostrato il buon gusto di dimettersi e pensare che nel giuramento d'Ippocrate sta scritto: "...proba la mia vita conserverò e mi asterrò da ogni ingiusta azione e immoralità...".

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