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Parlare d'intesa forse è troppo.

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Saràl'aria dell'estate romana, sarà il clima del Foro Italico e dei Mondiali di nuoto ma di certo il ministro dell'Economia e il leader dell'Udc - che si sono visti ieri a un incontro organizzato da dalla rivista Formiche - sembrano molto meno distanti di quanto rappresenti la cronaca parlamentare. A dirla tutta è soprattutto l'ex presidente della Camera a tendere la mano spiegando di non aver «nessun problema a riconoscere quando il governo fa qualcosa di buono» per finire addirittura con il sottolineare che «lo scudo fiscale non è demoniaco solo perché lo fa Tremonti, si fa in tutta Europa». La diga resta una: la Lega. Casini l'attacca, ricorda che «non può fare il partito di lotta e di governo», invita a non derubricare le sortite di Bossi a «semplici battute, lui sta costruendo una vera e propria alternativa». E qui il titolare del dicastero di via XX settembre mette le mani avanti: il Carroccio è un «container democratico», ma non ha «accenti xenofobi». Per il resto i due viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda. Per esempio il leader dell'Udc conferma la sua disponibilità sulla riforma delle pensioni e la dichiara anche sulla liberalizzazione dei servizi pubblici. Il titolare dell'Economia si limita a registrare che «il sistema pensionistico italianio è il più stabile d'Europa». Ma rilancia. Annuncia che lunedì firmerà «l'ultimo intervento per la moratoria sui crediti delle piccole e medie imprese». E si spinge oltre: «Da noi la crisi è dura ma abbiamo mantenuto la coesione sociale, siamo un Paese pacificato». Pacificato in linea generale, basta guardare al Sud. Casini manifesta la sua solidarietà per le parole di Micciché e Tremonti dice che non ne ha bisogno. E allora l'ex presidente di Montecitorio fornisce un assist dicendo che «la classe dirigente del Sud deve fare autocritica». Il titolare dell'Economia raccoglie e chiede al Mezzogiorno di «fare come il Nord che ha sempre pensato come un sistema. Si sta realizzando il corridoio 5 che attraversa più Regioni. Al Sud invece ognuno pensa in una dinamica solo locale. E forse questo è un problema grave». F. d. O.

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