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Manovra anti crisi, sì al dl correttivo

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Il governo approverà al Consiglio dei ministri di domani il decreto correttivo del dl anti-crisi all'esame del Senato. Il via libera al "nuovo" testo avverrà così nello stesso giorno in cui a Palazzo Madama si darebbe il via libera al vecchio. E sarebbero in questo modo contestuali la promulgazione del primo decreto e la controfirma sul secondo da parte del presidente della Repubblica. Le modifiche al testo all'esame del Senato, a quanto si apprende in ambienti di governo, riguarderebbero le norme sulla Corte dei Conti, sui poteri del ministero dell'Ambiente e sullo scudo fiscale. L'obiettivo, secondo quanto si apprende da fonti governative, è che la promulgazione dei due provvedimenti avvenga contemporaneamente. Le modifiche che verranno introdotte riguarderebbero le norme sulla Corte dei Conti, sui poteri del ministero dell'Ambiente e sullo scudo fiscale. Intanto, sono circa 270 gli emendamenti al decreto anticrisi presentate nelle Commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama che stanno congiuntamente esaminando il testo. Il testo blindato arriverà in Aula domani e sempre domani ci sarà il voto confermando il testo venuto da Montecitorio con un nuovo voto di fiducia. Quindi il Consiglio dei Ministri approverà le modifiche da introdurre. Molto dura l'opposizione. "Siamo al paradosso che il governo, dopo i sacrosanti rilievi del Capo dello Stato, deve varare un decreto che a sua volta modifica un decreto che ancora non e' stato approvato definitivamente dal Parlamento. Mi pare che sia la degna conclusione di un pasticcio incredibile di cui faranno le spese inevitabilmente gli italiani per il contenuto del decreto, il Parlamento perchè così non conta niente e le opposizioni perchè grazie a questa procedura sono ancora una volta ridotte in un angolo", afferma Anna Finocchiaro, Presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama. Molto critico anche l'Idv: "Il decreto correttivo va approvato immediatamente, già domani, altrimenti sarà un intollerabile affronto al Presidente e si aprira' uno scontro istituzionale pesantissimo, che il Paese non può sostenere. Terremo alta la guardia e siamo pronti a fare le barricate se dovesse slittare l'approvazione del decreto correttivo. Questa vicenda dimostra in ogni caso l'incapacità del governo di affrontare la crisi, i suoi ritardi e, in generale, la sua inadeguatezza", dice Massimo Donadi, capogruppo alla Camera dell'Italia dei Valori. Ma il capogruppo del Pdl al Senato spiega che ci sono invece precedenti al decreto contestuale. "Bisogna capire quali sono le modalità di azione del governo - dice Gasparri - se ci sono delle modifiche al testo nel parlamento è una cosa. Se invece si affermasse l'ipotesi di una rapida approvazione del decreto e secondo altri precedenti la contestuale definizione di un ulteriore provvedimento che corregga altre questioni, e ci sono precedenti in materia - ricorda Gasparri - sono valutazioni che sta facendo anche il governo confrontandosi con tutte le istituzioni che mi pare stiano seguendo questa materia. Noi siamo il Parlamento e facciamo un calendario di discussione dei provvedimenti che sono all'odg. Se il governo vorrà introdurre modifiche e con quali modalità li comunicherà al parlamento anche tenendo conto che coinvolge tutte le istituzioni in campo. Per il momento la conferenza dei capigruppo fa il programma che e' di competenza della conferenza dei capigruppo", conclude Gasparri.  

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