Brunetta supera tutti, piace la battaglia per la meritocrazia
Laguerra contro i fannulloni e la ventata di meritocrazia portata nella pubblica amministrazione, premia il ministro Renato Brunetta. Il sondaggio Crespi non fa altro che esprimere con i numeri quella che è una popolarità acclarata. Il giro di vite contro le sacche di inefficienza e la battaglia condotta per restituire agli statali un ruolo centrale nel Paese, è stata apprezzata ad ampio raggio a cominciare dai diretti interessati. Nella classifica della fiducia ai ministri Brunetta è al top e la sua popolarità non è stata nemmeno scalfita da quell'ondata di pessimismo che ha travolto il governo nel momento in cui è esploso il sexy-gate. Così a giugno la fiducia verso il ministro della Pubblica amministrazione era al 55% per poi salire al 57% a luglio. Va bene anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano. Avrebbe dovuto essere penalizzato per gli attacchi alle misure sulla giustizia e le intercettazioni e invece l'elettorato marcia in modo contrario a quello che vorrebbe il centrosinistra. A giugno e luglio si mantiene stabile al 50% e nell'ultima settimana del mese sale di un punto percentuale. Viene promossa l'azione del ministro degli Esteri Franco Frattini; da giugno è in crescita e a fine luglio sale dal 49% al 50%. L'intervento sulle pensioni penalizza il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi che dal 50% mantenuto per tre mesi consecutivi, a fine luglio è sceso al 49%. Il «guardiano dei conti pubblici», Giulio Tremonti, si mantiene stabile al 49%; è il segnale che il rigore comunque è stato apprezzato, come pure il fatto di aver affrontato la crisi economica senza aumentare la pressione fiscale. La politica di rilancio del nucleare premia il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola. che dal 46% di giugno sale al 47% di fine luglio. Nella squadra femminile aumentano i consensi per il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. Anche lei come tutto il governo ha un momento critico a giugno con un calo dal 51 al 48% ma poi risale al 49% e a fine luglio si colloca al 50%. Leggere oscillazioni nella popolarità della responsabile delle Pari Opportunità Mara Carfagna che comunque rimane nel gruppo dei ministri che riceve maggiori consensi. A maggio era al 49% e a giugno, in controtendenza con gli altri colleghi, sale al 50% per poi ridiscendere al 49% a fine luglio. Continua a essere oggetto di polemiche la politica del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. Dal 50% di maggio scende al 49% di giugno e poi al 48% di fine luglio. Giorgia Meloni (Politiche giovanili) oscilla tra il 47 e il 46% mentre Michela Brambilla (Turismo) è da tre mesi fissa al 35%. Non giovano le polemiche alla Lega. Fare il bastian contrario e mettere a rischio la compattezza della maggioranza, non sono apprezzati dall'elettorato. Umberto Bossi è in calo del 2% dal 47 al 45%. In discesa pure Roberto Calderoli dal 37 al 35%. L.D.P.