«Un Mezzogiorno positivo esiste»
Alfiero (Fondazione Sud): «E ora lavoriamo per non far fuggire i cervelli»
.Più di quanto si possa immaginare. Le potenzialità sono nascoste e vanno individuate ma, una volta che questo accade, si ottengono grandi risultati» il presidente della Fondazione per il Sud, Carlo Alfiero, meridionale ed ex direttore della Direzione Nazionale Antimafia, non ha dubbi sul fatto che il Meridione abbia la forza per recuperare i ritardi strutturali e storici da solo. Anche puntando sul terzo settore e il volontariato. Che la Fondazione che dirige sta sostendo da due anni e cioè dalla sua nascita. «Abbiamo cinque campi di intervento: sanitario, formazione, educazione, beni comuni e immigrazione. In alcuni di questi abbiamo avviato dei bandi per finanziare i migliori progetti. La risposta è stata eccezionale» spiega Alfiero che aggiunge che, per il primo stanziamento di 17 milioni di euro per la formazione, siano state presentate 1500 domande, 67 delle quali hanno passato la selezione. Tutte idee eccellenti e che hanno messo in moto 20 mila soggetti e 600 partner tra istituzioni e associazioni». Non è stato l'unico esempio virtuoso. «Gli anni successivi abbiamo erogato 10 milioni di euro per iniziative sui beni comuni, 4 milioni per il settore socio sanitario e 2,5 milioni per evitare la fuga dei cervelli dal Mezzogiorno». Non si tratta di azioni risolutive ma sono piccoli segnali di riscossa e di cambiamento. Anche perché il meccanismo delle erogazioni si basa sulla massima trasparenza. «Abbiamo messo a punto un sistema di selezione per scegliere solo soggetti di qualità. E progetti che oltre a essere efficienti devono essere imitati da altri e cioè diventare un punto di riferimento» aggiunge Alfiero. Oggi il Sud è tornato di moda nei discorsi della politica e nel dibattito nazionale. E il terzo settore può rappresentare un volano per le aree più svantaggiate. «Lo Stato ha forti difficoltà economiche e il settore no-profit può rappresentare un'opportunità di rilancio. Già da quest'anno vedremo i primi effetti dei progetti avviati» spiega il presidente Alfiero. Che crede fortemente nell'ultima iniziativa lanciata per frenare la fuga dei laureati nelle università del Sud. «È il primo tentativo che facciamo chiamando gli atenei a elaborare iniziative per non perdere il capitale umano per il suo mancato utilizzo». Un obiettivo da raggiungere con lo strumento della Fondazione. Quella per il Sud ha un patrimonio di circa 400 milioni di euro, messi a disposizione dalle fondazioni che aderiscono all'Acri, e investe i proventi generati. «Il futuro, però, è anche delle fondazioni di comunità. Nelle quali il patrimonio è costituito con i fondi raccolti tra le persone che fanno parte di una collettività» chiosa Alfiero. Per lui il problema del Sud non è un problema locale ma ha una rilevanza nazionale. Le fondazioni del Nord già se ne sono accorte. «Sono loro che hanno messo i mezzi nella Fondazione per il Sud. Che questa volta ce la farà» conclude Alfiero.