Pdl e Lega: non fatevi male da soli
A sentir parlare i nostri politici, in particolare quelli di governo, pare che l'Italia si stia ritirando dall'Afghanistan, una roba che non accadrebbe manco se a Palazzo Chigi ci fosse il premier spagnolo Zapatero. Il Sud appare vicino alla secessione. Parole alvento. capita. Capita se Umberto Bossi invece che come un ministro parla come se fosse un ubriaco di notte in una strada di periferia. E capita se s'affida la questione meridionale all'ultimo Masaniello che il Sud è riuscito a proporre: Raffaele Lombardo. Era già accaduto nella legislatura 2001-2006. Polemiche estive, si dirà stavolta. E no, perché almeno quelle prevedono che ci sia un contraltare. Insomma, un bel duetto con l'opposizione. Ma in Italia l'opposizione stenta a dare segni di vita se l'attuale leader del Pd riesce a produrre questa mirabolante affermazione: «La crisi in autunno si farà sentire in modo drammatico e impatterà su tutte le categorie sociali. E non si può trasformare in un fatto psicologico come tenta di fare Berlusconi. Tant'è che nel cosiddetto decreto anticrisi del governo non c'è nulla per affrontare questo grave problema». Ammappete! Che dichiarazione di alto profilo, che visione del mondo, che contezza nel guardare negli occhi la più grave crisi economica degli ultimi ottanta anni. E così, nella sensazione di smarrimento che t'assale se t'inerpichi nei sentieri della sinistra italiana agli esponenti della maggioranza non resta che prendersi a bastonate, a randellate tra loro. O giocare a nascondino e acchiapparella manco fossero all'asilo in assenza momentanea del maestro. Non c'è altro tempo da perdere. Si faccia il Pdl. Un partito che per ora è ancora un'illusione ottica. Si stabiliscano regole e leggi interne. Si faccia un partito che abbia proposte, che abbia la capacità di lanciare sul terreno idee e soluzioni. Così non si lasceranno spazio a frasi senza senso.