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Via alle nuove nomine in Rai.

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Protestasoprattutto per il fatto di non vedere alla guida di RaiDue, rete che finora era stata affidata al leghista Antonio Marano nel frattempo diventato vicedirettore generale, un uomo del Carroccio. Ma più in generale il partito di Bossi resta a bocca asciutta dall'intero giro di nomine. La più importante di ieri è quella del Tg2, che sarà ora diretto da Mario Orfeo. La scelta sul suo nome è avvenuta all'unanimità ricevendo persino i complimenti dell'ex ministro Paolo Gentiloni. Attuale direttore del Mattino di Napoli, Orfeo ha subito festeggiato andando al matrimonio di Alessandro Caltagirone, il figlio di Francesco Gaetano suo editore. Napoletano, 43 anni, da sette alla guida del giornale partenopeo ha avuto come primo regalo di congratulazioni il libro di Denise Pardo sugli sprechi Rai. Più complessa la scelta del direttore di RaiDue che ha bloccato per lungo tempo il treno di nomine. Nel Pdl le candidature era due: Susanna Petruni, conduttrice del Tg1, e Massimo Lioffredi, attuale capostruttura di RaiUno. Contro la Petruni ha giocato soprattutto una decisione di tipo aziendale. Alla guida di RaiUno (Mazza) e di RaiTre (Ruffini, che potrebbe essere sostituito da Di Bella) ci sono solo giornalisti. Un terzo, anzi una terza, stando alle valutazioni dei piani alti di viale Mazzini, sarebbe stato troppo considerato anche che il direttore di rete ha poco da lavorare su materiale prettamente giornalistico. Risolta la questione interna al Pdl, si è aperto il conflitto con la Lega che reclamava ancora più spazio anche per portare avanti il vecchio progetto del rafforzamento della Rai a Milano. E così Giovanna Bianchi Clerici, consigliere di amministrazione in quota leghista, ha finito per votare contro la nomina di Lioffredi perché, ha spiegato, giudicava la sua candidatura «non particolarmente "azzeccata" per la missione milanese della rete, che in questi anni si è consolidata. Sono convinta - ha aggiunto l'ex deputata del Carroccio - che il direttore generale avrebbe potuto trovare in azienda figure professionali più adatte, che dessero migliori garanzie sotto questo aspetto». A darle manforte sopraggiunge anche il consigliere di area Pd Nino Rizzo Nervo: «Quando il direttore generale blinda per indicazioni politiche candidature inadeguate e mortificanti per una grande azienda come la Rai e per la dignità professionale dei suoi dipendenti stracciando il più elementare criterio del merito, il mio voto non può che essere negativo e la mia opposizione non può che essere intransigente». Lioffredi dal canto suo si affretta a spiegare che proseguirà l'opera di Marano: «Farò una buona e seria televisione proseguendo nell'opera del mio predecessore». E alla fine interviene anche il presidente della Rai, Paolo Garimberti: «Rispetto alle dichiarazioni critiche e alle valutazioni di inadeguatezza del candidato votato per RaiDue dico soltanto che, in questi due tormentati mesi di discussione, erano state proposte candidature professionalmente assai più inadeguate». La settimana prossima nuovo giro di nomine. A cominciare dai vicedirettori del Tg1 e poi toccherà alla radiofonia. F. d. O.

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