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Per il Cnel ci sono 500 mila posti di lavoro a rischio. Ma il peggio è passato

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Eun tasso di disoccupazione che continuerà a salire fino a sfiorare il 9%, in un contesto di crescita assai negativo, con un Pil che potrebbe contrarsi sino al 5,7%. Il quadro sconsolante dell'economia italiana emerge dall'ultimo rapporto sul mercato del lavoro presentato dal Cnel, che tuttavia sottolinea come «il punto più basso della recessione sia stato superato» e comincino ad affacciarsi i primi «lievi» segnali di ripresa. Se i sindacati sottolineano la gravità del contesto occupazionale e tornano a chiedere un maggior sostegno per evitare licenziamenti e perdite sul reddito dei lavoratori, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi evidenzia i risultati «confortanti» dell'azione messa in campo dal governo. E proprio sugli ammortizzatori sociali, che sono «stati significativamente estesi», esclude che «in questa stagione» possano esserci spazio e condizioni per una riforma strutturale e organica. Messaggio che indirizza, senza giri di parole, a Bankitalia ed al governatore Mario Draghi. Premettendo che «la disoccupazione continuerà ad aumentare e il ricorso agli ammortizzatori sarà ancora significativo», il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro indica, nel rapporto, la stima che nel 2009 possa esserci una perdita di posti di lavoro tra le 350mila e le 540mila unità se misurati in forze di lavoro (e tra le 620mila e le 820mila in termini di Ula, ossia di Unità lavorative annue). Si aggirano intorno alle stesse cifre le ipotesi più sfavorevoli per i disoccupati, che potrebbero aumentare in una forchetta che oscilla tra le 270mila e 460mila unità. Quanto al tasso di disoccupazione, a fine anno potrebbe collocarsi, nel peggiore degli scenari, «poco al di sotto del 9%». Il Rapporto dice che «ci sono 800 mila persone rimaste al lavoro, salvaguardate grazie al ricorso agli ammortizzatori sociali», ha evidenziato Sacconi, sostenendo che «l'obiettivo» di far sopravvivere quanto più possibile i posti di lavoro «sembra finora significativamente conseguito». Certo, ha detto, «di fronte a noi abbiamo una stagione molto impegnativa, difficile» ma «il peggio del peggio è alle spalle», considerando che «abbiamo temuto l'Armageddon, l'apocalisse, il collasso complessivo del sistema»; ora «l'oasi è vicina».

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