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Nel Lazio porterà investimenti per quasi 3 miliardi

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Ecosì, anche se un po' in ritardo, la Giunta della Regione Lazio ha stilato un proprio regolamento con l'intenzione di sottoporlo al voto del consiglio entro la prossima settimana. Se la legge regionale sul piano casa ricalcherà il testo licenziato dal governo, prevederà ampliamenti del 20% rispetto alle cubature esistenti ed interesserà oltre 418mila edifici per oltre 520mila abitazioni mono o bifamiliari e quindi altrettante famiglie. Questo almeno è ciò che emerge da una stima del Cresme (Centro ricerche economiche, sociologiche e di mercato nell'edilizia), realizzata per Ance Lazio - Urcel (Associazione costruttori edili del Lazio). Per il Cresme il 12% delle famiglie beneficerà della nuova legge, con l'effetto di attivare nell'intera regione un investimento complessivo di 2 miliardi e 800 milioni di euro pari al 20% del totale degli investimenti in costruzioni del Lazio nel 2008. Un valore in grado di determinare oltre 47.600 nuovi occupati, di cui circa 35.400 direttamente nelle costruzioni e 12.200 nell'indotto. «La legge approvata dalla giunta regionale - sottolinea Stefano Petrucci, presidente di Ance Lazio - va nella direzione di favorire nuovi investimenti, snellire importanti procedure amministrative, migliorare la qualità urbanistica ed edilizia in aree e parti di città che registrano stati di degrado ambientale ed urbanistico. La proposta della giunta recepisce le linee guida del Governo in materia di ampliamenti per le case mono e bifamiliari, creando importanti potenzialità, che rischiano tuttavia di restare tali se non si provvederà in fase di discussione consigliare ad inserire la possibilità di "monetizzare" gli standards, così da consentire alle amministrazioni locali di creare un apposito capitolo di bilancio per realizzare quelle opere in grado di garantire gli attuali livelli qualitativi e rendere possibili interventi altrimenti preclusi». Le associazioni imprenditoriali delle costruzioni sollevano invece «perplessità per quanto riguarda gli articoli dedicati all'housing sociale, dove si riscontra scarsa chiarezza sia rispetto ai soggetti chiamati a promuovere e a realizzare gli interventi che per quanto riguarda le modalità di realizzazione. Egualmente viene chiesto alla Regione di evitare che una certa ambiguità, riscontrata in alcuni testi, renda possibile interpretazioni che possano mettere in discussione i piani regolatori già approvati e i relativi strumenti attuativi, rischiando di vanificare il rilancio delle costruzioni, obiettivo principale del piano casa».

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