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«Aiutiamo le aziende a investire al Sud»

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Realizzaregli obiettivi stabiliti al G8 per aiutare i Paesi in via di sviluppo e nel contempo dare una mano alle imprese italiane ad investire nell'area della sponda sud del Mediterraneo. Sono i due impegni che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si è assunto oggi al Forum della finanza e dell'economia del Mediterraneo di Milano che, secondo il premier, dovrebbe diventare la segreteria economica per tutta l'area. «Milano - ha detto Berlusconi rivolto al presidente egiziano Hosni Mubarak - si offre ad essere la sede di un forum per sviluppare l'Unione mediterranea e per mettere insieme chi ha responsabilità di governo e di impresa affinchè possa nascere la possibilità di nuovi progetti e la nascita di nuove imprese. Milano può diventare la segreteria economica per l'intera area». Aiutare i Paesi in via di sviluppo - per il premier - deve essere una priorità per tutti i Paesi ricchi che possono ampliare il mercato e prevenire flussi migratori che potrebbero essere insostenibili: in quest'ottica che ha annunciato l'aumento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese che investiranno nell'area del Mediterraneo. «Le aziende di Stato - ha spiegato - saranno a disposizione delle imprese che vorranno andare ad investire in quei Paesi, magari anche aumentando l'attuale livello del fondo di garanzia, su cui posso prendere impegno in questa sede, come portato del presidente del Consiglio». L'Italia, infatti, deve avere un obiettivo: «Non solo quello di essere il primo partner ma passare da un quarto ad un terzo dell'interscambio complessivo». Berlusconi ha rivendicato l'azione del suo governo in politica estera ricordando tra l'altro il recente accordo con la Libia ed ha insistito sulla necessità di ampliare i rapporti con tutti i paesi del Mediterraneo e dell'Africa, auspicando però che l'impegno non si trasformi in una Barcellona 2: «All'epoca ero all'opposizione e ci fu Barcellona, dove si parlò di pace e sviluppo ma poi non si fece nulla. L'Unione per il Mediterraneo non deve essere una seconda Barcellona». L'impegno a favore dei Paesi in via di sviluppo - secondo il premier - deve realizzare gli obiettivi del G8, tra questi la realizzazione di un piano Marshall per la Palestina e la liberalizzazione dei mercati. «Non ci può essere sviluppo nell'area mediterranea - ha spiegato Berlusconi - se i commerci non verranno aperti». Anche i fondi stanziati dal G8 (20 miliardi di dollari) dovranno essere mirati: «Si impone - ha spiegato - un cambiamento rispetto a ciò che è stato fatto nel passato, cioè il modo di destinare questi fondi. Non bisogna più consegnarli ai governi, soprattutto a quei Paesi che non sono compiute democrazie, ma fare cose concrete: asili, scuole, ospedali, strade, ferrovie, amministrazioni pubbliche e sistemi giudiziari perchè questi Paesi possano diventare moderne democrazie». Anche Mubarak - che con il premier stamattina ha aperto il Forum - ha spronato le due sponde del Mediterraneo a costruire una collaborazione sempre più concreta, invitando ad uscire dallo «stallo degli ultimi tempi». Per il leader egiziano gli obiettivi cui dovrà puntare l'Unione mediterranea nell' immediato dovranno essere l'incremento del 20% della produzione energetica e il coinvolgimento delle piccole e medie imprese nei macroprogetti infrastrutturali.

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