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"Abbiamo scoperto come nasce una stella"

Carlo Viberti

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"Figli delle stelle"? Lo siamo davvero. Il ritornello di Alan Sorrenti oggi, nell'era spaziale, è una certezza. «Abbiamo scoperto i meccanismi di generazione delle stelle, ove si formano quasi tutti gli atomi di cui anche il nostro corpo è fatto», annuncia l'ingegnere Carlo Viberti di SpaceLand, agenzia aerospaziale non-governativa. Una scoperta fra le mille cui la ricerca è giunta a 40 anni dallo sbarco dell'uomo sulla Luna. «Grazie alle radiazioni elettromagnetiche non visibili si è capito che l'universo è probabilmente finito ma illimitato, come penserebbe una formica muovendosi sul nostro pianeta e non trovando termine al cammino». «Formiche»: questo siamo? Anche il Sole però è stato ridimensionato. «È una stella mediocre, in una normale galassia fra milioni di galassie più estese. Sono stati scoperti anche più di 300 pianeti extra-terrestri e su alcune comete si sono trovati vari aminoacidi, i mattoni della vita». C'è vita fuori dalla Terra? «Quasi certamente ci sono milioni di sistemi solari paragonabili al nostro, adatti a ospitare forme di vita. Ma le distanze sono così gigantesche che segnali da pianeti anche "vicini" giungerebbero a noi fra milioni di anni, quando la nostra civiltà potrebbe aver già cessato di esistere». La ricerca comunque prosegue. Si sta studiando dove utilizzare l'acqua su Luna e Marte e come ottenere risorse in loco per colonizzarli, prima con robot e poi con equipaggi umani. Gli astronauti della prossima generazione saranno non solo scienziati, ma anche agricoltori e minatori spaziali». Il problema però sono i soldi. L'Italia investe nel settore circa 850 milioni di euro: molto rispetto ad altri ambiti di ricerca, ma la metà rispetto ai tedeschi, un terzo dei francesi e un ventesimo degli americani. Anche negli altri Paesi però la situazione non è così rosea. «Gli stati occidentali spendono per la ricerca spaziale meno di un centesimo di quanto investono per difesa e armamenti», spiega Viberti. «L'Europa investe circa 4 miliardi di euro, la NASA 14. Ma altri sono i Paesi che impegnano le risorse maggiori. La Cina sarà probabilmente la prima a riportare esseri umani sulla Luna: il suo budget dovrebbe stare fra Europa e Stati Uniti, ma i dati sono parzialmente segreti. Anche l'India sta aumentando la propria spesa, benché 500 milioni di indiani non sappiano come sbarcare il lunario e arrivare a fine mese». Contraddizioni cosmiche. A «sbarcare il lunario» ci pensa in parte il turismo spaziale, nuova frontiera degli studi. Proprio SpaceLand offre a tutti la possibilità di sentirsi novelli Armstrong, provando l'eccitazione di una camminata lunare. «Le nostre missioni, in volo a 10 Km di altezza dopo il decollo dalla pista dello Space Shuttle NASA in Florida portano chiunque a stare in assenza di gravità come se si fosse sulla Stazione Spaziale, o in gravità lunare o marziana come se si fosse su Luna o Marte. E il tutto al costo di una bella vacanza ai tropici». Tra chi l'ha già fatto, Kim Marco Viberti, 11 anni, il 93enne Cesare Massano ed Elma, prima donna completamente disabile in volo in assenza di gravità. Presto SpaceLand porterà queste campagne di volo anche in Italia.

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