Nencini: «Bobo resti, anche se non condivide la linea»
Eha vinto la sua battaglia nell'ultimo Consiglio nazionale del Partito Socialista. Ciò nonostante Riccardo Nencini ha dovuto incassare il dissenso di Bobo Craxi che, in aperta polemica con i vertici del Ps, ha lasciato la segreteria. Ed è proprio a Craxi che Nencini si rivolge invitandolo a «restare nella segreteria del Ps anche se non condivide la nostra linea». Onorevole, si aspettava questo gesto di Bobo Craxi? «Non mi aspettavo le sue dimissioni. Sono abituato ad esprimere le mie opinioni anche se in dissenso dal partito. Anche a me è capitato di farlo». Quindi le dimissioni non cambieranno la linea politica decisa dal Consiglio nazionale di sabato? «Ho scritto a Bobo Craxi chiedendogli di restare nella segreteria del Ps. In Consiglio nazionale abbiamo votato un documento che era stato presentato in Direzione e che lì era stato votato anche da Bobo. In questo documento abbiamo scritto che il Partito non si scioglie (dal 1 agosto iniziano le iscrizioni); assume una serie di iniziative politiche e darà vita ad una federazione con Sinistra e libertà». E il dissenso nasce proprio su questo punto. Craxi ha parlato addirittura di una scelta contraria al riformismo. «Dobbiamo abituarci a convivere con partiti che hanno una storia diversa dalla nostra. Non mi riferisco ai partiti comunisti che hanno un futuro diverso dal nostro. Se nel Pd convivono i vecchi dorotei con i berlingueriani penso che il Ps possa vivere in questa federazione». Crede che la vostra visibilità sarà garantita? «L'informazione è diventata bipolare e non tiene conto delle forze non rappresentate. Per il resto dipende tutto dalle nostre proposte politiche». Perché, tra Pannella e Vendola, ha scelto il secondo? «È stato Pannella che ha scelto di rimanere da solo. Le cose stanno così. Abbiamo proposto a Pannella di stringere un'alleanza vera di "mutuo soccorso". L'ho ribadito anche al convegno di Chianciano». Che farete alle Regionali del prossimo anno? «Vogliamo presentare "Sinistra e libertà" per rinforzare il suo profilo riformista. Ci batteremo per lo Statuto dei lavori a 40 anni dall'approvazione della legge di Giacomo Brodolini scrivendo un nuovo documento che tuteli chi non ha lavoro; a settembre inizieremo la battaglia sui diritti di terza generazione sul testamento biologico e infine ci batteremo per la valorizzazione del merito nella scuola pubblica». Lan. Pal.