De Castro fa i danni ma deve pagare Zaia
Eraun appalto insolito dalle caratteristiche straordinarie: durata di un triennio, importo a base d'asta di 2,7 milioni di euro aperto a studi legali con un numero di associati non inferiore a 20. Partecipò alla gara il fior fiore della consulenza legale, non solo italiana, e il 30 maggio dell'anno scorso venne aggiudicata allo studio legale Grieco e Associati (successivamente la fornitura andò al secondo classificato, studio Biamonti, perché si scoprì che il primo non aveva i 20 avvocati prescritti). Nel frattempo però il governo è cambiato e il nuovo ministro per le politiche agricole, Luca Zaia, si è accorto subito della illegittimità sostanziale dell'intera vicenda. Così, il 27 novembre 2008, ha revocato il bando. Sia lo studio Grieco che Biamonti fanno ricorso. Il 7 luglio scorso il Tar del Lazio si è pronunciato dando ragione all'attuale governo in virtù di un decreto del 1933 che esclude categoricamente la possibilità, per le amministrazioni statali, di affidare i servizi di assistenza legale agli «avvocati del libero foro», tranne casi del tutto eccezionali, motivati e documentati, che consentono di derogare alla norma che prevede il patrocinio obbligatorio dell'Avvocatura dello Stato. Non solo, ma il ministero è stato condannato a risarcire i due studi legali per le spese di partecipazione alla gara per un ammontare di 20.000 euro a testa. Chi paga ora?