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Ddl sicurezza, i dubbi di Napolitano "Norme incoerenti e non organiche"

Il capo dello Stato Giorgio Napolitano

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Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha oggi promulgato il ddl sicurezza non senza esprimere "perplessità e preoccupazioni" per molte norme contenute nel provvedimento. "Dubbia coerenza con l'ordinamento penale - Il capo dello Stato, spiega un nota del Quirinale, ha ritenuto "di non poter sospendere in modo particolare la entrata in vigore di norme, ampiamente condivise in sede parlamentare, volte ad assicurare un più efficace contrasto - anche sul piano patrimoniale e delle infiltrazioni nel sistema economico - delle diverse forme di criminalità organizzata". Detto questo, però, "suscita peraltro perplessità e preoccupazioni - si legge nella nota - l'insieme del provvedimento che, ampliatosi in modo rilevante nel corso dell'iter parlamentare, risulta ad un attento esame contenere numerose norme tra loro eterogenee, non poche delle quali prive dei necessari requisiti di organicità e sistematicità; in particolare si rileva la presenza nel testo di specifiche disposizioni di dubbia coerenza con i principi generali dell'ordinamento e del sistema penale vigente". Lettera a Berlusconi e Maroni - "Su tali criticità - conclude la nota - il presidente Napolitano ha ritenuto pertanto di richiamare l'attenzione del Presidente del Consiglio e dei Ministri dell'interno e della giustizia per le iniziative che riterranno di assumere, anche alla luce dei problemi che può comportare l'applicazione del provvedimento in alcune sue parti. La lettera, ampiamente argomentata, è stata inviata, per conoscenza, anche ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati".  

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