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Il calvario di chi vorrebbe la leadership

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Per quel che riguarda quest'ultimo caso, le norme invocate per chiudere la porta a Grillo sono diverse. Il circolo di Arzachena dove il comico ha presentato domanda di tesseramento, infatti, ha detto no in virtù del fatto che la domanda deve essere presentata al circolo di residenza del richiedente. Inoltre, il senatore Stefano Ceccanti ha chiamato in causa il comma 8 dell'articolo 2 dello statuto Pd, il quale nega l'iscrizione a chi è già tesserato per altri partiti, «status» che riguardarebbe Grillo come promotore in passato di «liste in concorrenza col Pd». Per non dimenticare poi che nello stesso statuto, al comma tre dell'articolo 9 è detto espressamente che «possono essere candidati a Segretario nazionale solo gli iscritti in regola con i requisiti di iscrizione nella relativa Anagrafe alla data nella quale viene deliberata la convocazione delle elezioni». Data che era stata stabilita il 26 giugno scorso e fissata per l'11 ottobre prossimo. Ma anche se il comico per un qualsiasi motivo dovesse riuscire ad ottenere tutte le carte in regola per poter sperare di diventare segretario, lo aspetterebbe un vero e proprio percorso a ostacoli. Lo statuto del Pd è davvero impegnativo. Per presentare la candidatura alla segreteria occorrono infatti le firme del 10% dell'Assemblea nazionale uscente (2.850 persone) o di minimo 1.500 iscritti distribuiti in almeno 5 regioni. Inoltre, bisogna presentare nei circoli territoriali la mozione congressuale e poi si arriva alla Convenzione nazionale, il congresso. I primi tre candidati alla segreteria che superano il 5% dei voti vengono «ammessi» alle primarie dalla Convenzione. Solo dopo opo questa fase, inizia la vera corsa per le primarie.

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