Beppe Grillo prende la tessera Il Pd: non si può candidare
"La boutade di Grillo la interpreto come una delle tante provocazioni di un uomo di spettacolo. Il partito non è un taxi, dove si si paga la corsa e si scende, ma è una cosa seria. Ci si iscrive in quanto ci si riconosce. Grillo in tutti questi anni ha manifestato sempre una ostilità, condita da attacchi violenti e volgari" contro i dirigenti democratici. Lo ha detto Piero Fassino che rilancia: "Nessuno è preoccupato dalla candidatura di Grillo. Se Grillo vuol fare politica metta in piedi un partito e si presenti alle elezioni. Perchè deve strumentalmente provare di salire sull'autobus del Pd?". "Mi sono tesserato" - Grillo intanto ha fatto sapere di aver versato la quota di iscrizione al Partito Democratico, confermando di fatto che la sua candidatura può essere più di una boutade. Giovanna Melandri sottolinea che "il Pd non è un tram su cui si può salire all'occorrenza. Uno che ha sputato veleno sul partito fin dalla sua nascita non può candidarsi a guidarlo. Credo che prima dei colpi di scena, chi sceglie di impegnarsi in politica debba avere rispetto per migliaia di cittadini che, a diverso titolo, si sono impegnati per costruire il Pd e che, rispettandolo, ci credono veramente". Bersani: "La candidatura è un problema" - Il Partito democratico è "una cosa seria" e certamente non un "autobus dove uno salta sù per fare un giretto". L'ex ministro Pierluigi Bersani, candidato alla segreteria, commenta la notizia. Quella del comico è "una proposta che testimonia che abbiamo allestito un partito che può essere ritenuto come un'occasione sulla quale saltar su per sviluppare la propria politica". Ma la candidatura di Grillo è una cosa seria? Il candidato alle primarie a questa domanda ha risposto: "Purtroppo è una cosa seria nel senso che un partito deve avere un suo profilo, identità e regole tali da non poter essere confuso in una galassia a cui ognuno partecipa. E' un problema serio che dovremo cercare di risolvere". Il giallo dello statuto - Emma Bonino, nella consueta intervista settimanale a Radio Radicale: "Io ancora non ho capito bene se le regole di questo Statuto del Pd, che ogni giorno di più risulta più pasticciato, consentono o no la candidatura di Beppe Grillo. Se lo consentono il dibattito deve essere politico, non esistono vade retro Satana, si deve discutere di quello che propone. Grillo è abituato a lanciare anatemi e a fare monologhi, ma non è mai stato disponibile a dialoghi o confronti. Se poi parliamo del programma che Grillo ha enunciato io trovo che ci siano delle sciocchezze". Marino: "Grillo? Perchè no" - Il senatore-chirirgo Ignazio Marino, candidato alla segreteria del Pd, non ha pregiudizi nei confronti della eventuale candidatura del comico: "Seguendo le regole della democrazia, chiunque ha le carte e le firme lo può fare. Io non giudico le persone, se Grillo arriverà con una mozione strutturata e risposte concrete sui temi che preoccupano le persone che vivono nel Paese, non vedo perchè debba essere escluso".