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"Clima più civile", Di Pietro declina l'appello di Napolitano

Antonio Di Pietro

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"No" di Di Pietro all'appello di Giorgio Napolitano che dalle pagine del Corriere ha parlato ad "un clima più civile, corretto e costruttivo tra Governo ed opposizione". Il leader dell'Idv, sul suo blog, sottolinea che "noi dell'Italia dei Valori sentiamo il dovere di declinare il suo nuovo appello". "Non so cosa ci trovi Lei - aggiunge Di Pietro rivolgendosi al Capo dello Stato - ma noi non ci troviamo nulla di 'civile, corretto e costruttivo' in questi comportamenti del Governo e della sua maggioranza parlamentare e per questa ragione continueremo a fare opposizione senza sconti alcuno, dentro e fuori del Parlamento". Il "no" di Di Pietro prende le mosse da una serie di considerazioni sull'attivita' del governo e della maggioranza, in particolare riguardo all'ipotesi di scudo fiscale, che viene definito "una nuova 'legge porcata'" e un "riciclaggio di stato". Per Di Pietro "la nuova porcata viene giustificata con la necessita' di trovare i fondi per la ricostruzione dell'Abruzzo", una "norma che a prima vista potrebbe trarre in inganno per il suo dichiarato 'buon fine' ma se solo si riflette un istante ci si puo' subito rendere conto che ci troviamo - semplicemente e terribilmente - di fronte ad un ennesimo riciclaggio di Stato, un vero e proprio reato". "Già - aggiunge - perche' l'unico denaro depositato all'estero che finora non poteva e non può essere fatto rientrare in Italia e' quello di provenienza illecita, giacche' tutti coloro che hanno acquisito o depositato legalmente utili all'estero possono tranquillamente farli rientrare in Italia.  Invece il denaro di cui parliamo e' solo ed esclusivamente quello proveniente da evasioni fiscali, falsi in bilancio, bancarotte fraudolente, emissione di fatture false, o ancor peggio traffico di droga, traffico di armi, di organi, di sfruttamento della prostituzione e simili". "Insomma - continua - stanno consentendo ai mafiosi, ai camorristi, ed ai potenti della 'ndrangheta di riportare proventi criminali in casa e di 'sbiancarne' la provenienza". Il risultato, prosegue Di Pietro, "sara' ancora una volta un danno ed una beffa per gli onesti cittadini italiani". "Questi sporchi soldi in un uno Stato di diritto non dovrebbero essere condonati - aggiunge - bensi' sequestrati e confiscati e quindi assegnati per la ricostruzione de l'Aquila. Faccio appello alla dignita' degli aquilani affinche' rifiutino questi soldi sporchi, proventi illeciti di evasori, truffatori, ma anche venditori di morte, con droga ed armi, e di magnaccia senza scrupolo e pretendano che il Governo ci metta soldi veri e puliti per la ricostruzione". "Fatte queste premesse - e' la conclusione di Di Dietro - mi dispiace, sig. Presidente della Repubblica, Napolitano, ma noi dell'Italia dei Valori sentiamo il dovere di declinare il suo nuovo appello ''dopo la tregua per il G8, ora serve, nell'interesse del Paese, un clima piu' civile, corretto e costruttivo tra Governo ed opposizione'. Non so cosa ci trovi Lei, ma noi non ci troviamo nulla di 'civile, corretto e costruttivo' in questi comportamenti del Governo e della sua maggioranza parlamentare e per questa ragione continueremo a fare opposizione senza sconti alcuno, dentro e fuori del Parlamento".  

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