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Bianchini: «Non sono io Sono arrivati perché da giovane ho sbagliato»

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LaProcura ha chiesto la convalida dell'arresto e contestuale ordinanza di custodia cautelare in carcere. L'uomo è accusato di aver compiuto almeno tre stupri. Violenza sessuale, sequestro di persona e detenzione di armi da taglio sono i reati contestati. Ma lui dalla cella rigetta tutte le accuse: «Non sono io. Si sbagliano, sono arrivati a me perché da giovane ho fatto una cosa che non dovevo fare. Ma è un errore, non sono io». Adesso si trova in isolamento nella sezione del carcere «Nuovi Giunti». Ha mangiato tutto il suo pasto, soprattutto frutta, e ha dormito tutta la notte. L'unica cosa che ha rifiutato è l'uscita quotidiana nel cortile del carcere. È gentile con il personale del carcere anche se molto silenzioso, ma non chiuso in se stesso, racconta chi lo ha visto da vicino e lo descrive come «un uomo ordinario, gentile e tranquillo». Tranquillo come quando, al momento in cui è stato necessario comparare il suo Dna con quello dello stupratore seriale che aveva colpito per ben tre volte all'Ardeatino e alla Bufalotta, lui non si è tirato indietro. «Prendetelo pure il mio Dna tanto vi state sbagliando», ha detto il ragioniere, militante Pd e laureando, agli investigatori che avevano il compito di tracciare anche il suo profilo genetico. Lunedì ci sarà l'interrogatorio di garanzia in sede di esame della richiesta di convalida del fermo.

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