Badanti, regolarizzazioni da settembre con 500 euro
Quattrordici commi contenuti in due pagine e mezza di articolo di legge. Questo è il frutto degli accordi tra il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e il collega dell'Interno, Roberto Maroni, che dopo giorni di dibattito sono riusciti a stilare una bozza provvisoria del provvedimento per la «regolarizzazione selettiva» di badanti e colf, che dovrebbe essere presentato al voto del Parlamento il 20 luglio prossimo come emendamento del governo al decreto legge sulle misure anti-crisi. Ma che nessuno osi chiamarla «sanatoria», spiega Sacconi, dato che il provvedimento non sarà aperto a tutti i lavoratori immigrati. Le linee guida della bozza sono così articolate: Requisiti Colf e badanti debbano essere in servizio almeno dallo scorso aprile e il datore di lavoro è tenuto a dichiarare, sotto la propria responsabilità, l'effettiva sussistenza del rapporto di lavoro. Un punto questo che suscita le perplessità dei tecnici del ministero. Tassa di regolarizzazione I datori di lavoro dovranno pagare 500 euro per ciascun lavoratore (pari a tre mensilità di contributi) senza alcuna differenza in base alla nazionalità. La somma dovrà essere versata prima di poter presentare la denuncia per la regolarizzazione. Limiti Il testo prevede che la denuncia per la regolarizzazione sia limitata per ciascun nucleo familiare a una unità per il lavoro domestico e a due per le attività di assistenza a soggetti affetti da patologie o handicap che ne limitano l'autosufficienza. Domande Le richieste si differenziano se a richiederle sono lavoratori comunitari o extracomunitari. I primi dovranno presentare la domanda all'Inps che incasserà subito il contributo forfettario. La denuncia potrà essere fatta dal primo al 30 settembre sia da datori di lavoro italiani, dell'Unione Europea o extracomunitari ma lungo-soggiornanti che alla data del 30 giugno 2009 avevano alle proprie dipendenze, da almeno tre mesi colf o badanti. Sempre dal primo al 30 settembre dovranno essere presentate le denunce anche per la regolarizzazione di cittadini extracomunitari, ma queste dovranno essere rilasciate attraverso internet e saranno indirizzate allo Sportello unico per l'immigrazione. Espulsioni Con l'avvio della procedura di regolarizzazione contemporaneamente si blocca anche l'espulsione a meno che il lavoratore non si macchi dei reati più gravi previsti dal nostro codice. Esclusi dalla regolarizzazione Tutti i cittadini extracomunitari colpiti da provvedimento di espulsione per motivi diversi dal mancato rinnovo del permesso di soggiorno. Non possono sperare in una regolarizzazione anche quelli che hanno segnalazioni che ne impediscano l'ingresso sul territorio dello Stato (le questure li definiscono «indesiderati» e «inamissibili») e quelli che hanno riportato condanne per i quali è previsto l'arresto obbligatorio o facoltativo in flagranza. I dati Secondo le stime non ufficiali dei ministeri la regolarizzazione potrebbe riguardare almeno 300 mila persone anche se i sindacati parlano di 500 mila. L'operazione si quantificherebbe in 150 milioni di euro che dovrebbero entrare nelle casse dell'Inps.