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Silvio prende casa a Teramo

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dall'inviato L'AQUILA Lo avevava confidato al presidente della Regione Gianni Chiodi l'altro giorno passeggiando per l'Aquila, come aveva anticipato Il Tempo. E parzialmente lo aveva confermato il portavoce Paolo Bonaiuti l'altra sera. Ora arriva l'ufficialità, direttamente dalla sua voce. «Sto cercando una casa qui per il mese di agosto, per verificare lo stato di avanzamento dei lavori», per la ricostruzione dal terremoto, dice Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa al termine del G8. Niente Villa Certosa quest'estate. O forse solo qualche puntatina rapida. Fine delle feste. Dei festini. Delle cene con ragazze. Quell'epoca per il Cavaliere è finita. Si cambia registro. Sarà un'estate di lavoro. La base sarà ad Arcore, la grande casa ufficio di Berlusconi alle porte di Milano. E poi alcune trasferte operative. «Credo - aggiunge Berlusconi in conferenza stampa spiegando la decisione di voler trascorrere un pezzo d'agosto in Abruzzo per seguire i lavori di ricostruzione - sia opportuna una mia presenza. E poi sapete come si dice: l'occhio del padrone sapete cosa produce». Insomma, il presidente del Consiglio non molla. Ormai ad ogni incontro pubblico ripete che le prime case per gli sfollati saranno consegnate a settembre. A novembre nessuno più sarà in tenda. Per dirla in parole povere: c'ha messo la faccia. Tornerà a L'Aquila. Ma non in una vera e propria casa. Uomini del suo entourage hanno già sondato la disponibilità delle camere al relais Corte dei Tini, che si trova a Villa Vomano, a pochi chilometri da Teramo in direzione del capoluogo abruzzese. Già nel corso del summit mondiale erano state prenotate alcune stanze per ospiti riservati del presidente del Consiglio. Anche perché è a prova di paparazzo. Berlusconi conosce bene questo albergo immerso nel verde e a pochi passi dall'autostrada. Infatti ci ha già trascorso una notte a fine novembre nel pieno della campagna elettorale per le Regionali abruzzesi, quelle che nello scorso inverno hanno portato alla guida della giunta il centrodestra. Qui, il 22 novembre scorso, si tenne una cena di autofinanziamento della campagna elettorale con vari imprenditori. Berlusconi si divertì molto e nella notte si lasciò andare nel solito repertorio di canzoni napoletane. Poi la vittoria di Chiodi tre settimane dopo. E il Cavaliere, si sa, un tantinello scaramantico lo è. Fortuna o sfortuna a parte è chiaro che Berlusconi soffre di un calo di consensi. Già che lo ammetta pubblicamemente è una novità. Stando ai dati citati proprio dal premier il suo consenso personale aveva toccato quota 75%, subito dopo il discorso della pacificazione il 25 aprile. La violenta campagna di stampa subita a suon di ragazzine ed escort lo ha fatto scendere nei sondaggi anche al 61%. La scorsa settimana Berlusconi ha confessato di essere risalito quasi al 65. Ma non c'è dubbio che finora il premier che ha riscosso più applausi è quello che si mostra intento al lavoro. Impegnato a risolvere i problemi. Quello che va a Napoli mille volte a controllare che sia stata tolta anche l'ultima cicca per strada. Quello che arriva subito dopo i soccorsi per il terremoto. Quello che si precipita a controllare i danni a Viareggio. Quello con il casco in testa a controllare i lavori della ricostruzione. Agli italiani vedere, mentre sorseggiano una bella bibita su una splendida spiaggia, il capo del proprio governo sotto il solleone di agosto intento a controllare gli operai non potrà che far piacere. F. d. O.

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