Le lacrime di Carlà conquistano gli aquilani
L'hadetto la premiere dame in persona guardando negli occhi una donna che ieri all'ospedale di San Salvatore dell'Aquila a conclusione del suo personalissimo G8 «tra le gente terremotata» le stava donando un centrotavola realizzato con l'uncinetto e un mazzo di girasoli. «Mi sento sempre italiana, non solo oggi, e anche francese - ha detto Carla Bruni Sarkozy - so bene però che nel nostro Paese i disastri li ricordano tutti quando succedono e nessuno quando bisogna prevenirli o risolverli. Per questo non vi abbandonerò. Tornerò, da sola, anche quando sarà finito il vertice». Il tour della Bruni tra le macerie dell'Aquila, ieri mattina, ha messo a tacere tutte le chiacchere da bar dei giorni precedenti sul fatto che fosse mancata agli incontri collegiali con le altre first ladies e si fosse sottratta al confronto con Mrs Obama. «Michelle - ha spiegato sorridendo - la conosco da sempre e ogni volta è un piacere vederla. E poi mio marito non mi chiede mai di venire ai grandi vertici, a meno che non ci siano cene ufficiali nelle quali la presenza delle spose sia richiesta, perchè se no non c'è molto da fare». Ma lo sa o no Madame che l'hanno accusata di «cafonaggine»? «Non mi curo di quello che dice la stampa» ha esclamato con i suoi occhioni da gatta sorniona. La visita a L'Aquila è stata una marcia trionfale. Elegantissima in tallieur-pantalone bianco e alti sandali neri. S'è mossa sicura tra le macerie di piazza Duomo. Destinazione: la Chiesa delle Anime Sante che è un pò l'icona dei monumenti artistici feriti dal terremoto del 6 aprile. La Francia ristrutturerà con un contributo di 3,2 milioni (la metà dell'importo totale) il recupero della chiesa del Valadier. Il sopralluogo sui luoghi del terremoto è proseguito davanti alla prefettura distrutta. Una mano sul volto e lei, che si guarda attorno e dice con le lacrime agli occhi: «È terribile, questo è il centro di una città fantasma. È una tragedia umana, ma anche economica e culturale». Nel «G8 dei miracoli» Madame Sarkozy, eterea e nello stesso tempo così umana, ha fatto l'effetto di un angelo sceso sulla Terra agli aquilani che nei giorni scorsi s'erano lamentati del fatto che i Grandi della Terra erano rimasti rintanati a Coppito. Venuta, la premiere dame, con un unico obiettivo: quello di portare la sua personale «ammirazione» alle persone colpite dal terremoto e dir loro che non le abbandonerà, dopo aver già messo a disposizione 50 mila euro dalla sua fondazione. Carla Bruni è stata come i fuochi d'artificio finali della festa patronale. Giovedì sera è apparsa, all'improvviso, affusolata in un tubino color sobrietà ed ha subito catalizzato i flash dei fotografi su di lei adombrando il marito. Bon ton, classe, eleganza, charmant: in una parola irresistibile anche per chi non la sopporta. la cena a base di pesce in un ristorante fuori L''Aquila (miracolosamente risparmiato dal sisma) e l'attesa del marito che intorno alle 11 l'ha raggiunta. Gli si è accoccolata vicino: una sigaretta lei, un sigaro lui. Sembrava una coppia come le altre. Nat. Pog.