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«Di Pietro è il vero dittatore Impone agli altri le sue idee»

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«Basta.Questa volta il signor Antonio Di Pietro ha proprio esagerato. Non è possibile che per saziare il proprio desiderio di onnipotenza, si permetta di spendere i soldi dei contribuenti italiani per denigrare il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e, di conseguenza, tutta l'Italia». Dietro il sorriso, Santo Versace, deputato del Pdl, cerca di nascondere lo sdegno per l'ultima pensata del leader dell'Italia dei Valori, Antonio di Pietro che ha comperato l'intera pagina cinque dell'International Herald Tribune (il giornale che il New York Times esporta nel mondo), l'ha intitolata «Appeal to the international community. Democracy is in danger in Italy» (Appello alla comunità internazionale. La democrazia in Italia è in pericolo), ha inserito un grande faccione in primo piano e alla fine l'ha completata con una lunga richiesta di aiuto affinché «si prevenga che la nostra democrazia in Italia diventi un dittatura de facto». Onorevole Versace, starà pure sorridendo però la sua denuncia è abbastanza esplicita. Ma come è possibile che Di Pietro abbia utilizzato soldi pubblici per pagarsi la pagina sull'Herald Tribune? «Ma certo. Secondo lei da dove vengono quei 38 mila euro per pagare quella paginetta? Sono i soldi dei rimborsi elettorali che lo Stato da ai partiti. Speriamo di arrivare presto a ridurli al 10% di quanto è oggi, soprattutto perché non è possibile spendere quei soldi per autodenigrarci. Ha mai visto un altro Paese al mondo che fa una cosa del genere? Se lo vedrebbe Mc Cain scrivere una cosa del genere nei confronti di Barack Obama?» In Italia però c'è Berlusconi «E per fortuna. Guardi che cosa è riuscito a fare per il G8: nonostante tutte le maldicenze che lo hanno investito, i leader dei Paesi ospiti a L'Aquila gli hanno fatto i complimenti per come ha organizzato il vertice. Guardi i giornali oggi. Nessuno ha trovato lo spunto per parlarne male, e così Di Pietro, sconsolato per essere rimasto senza cariche ministeriali e senza i fondi relativi, soffre per essere ignorato dai giornali a tal punto da spingersi a comperarne pagine intere». Ma per questo è dovuto ricorrere ad un giornale straniero «Sì. Questa volta l'appello all'equilibrio ai giornali italiani del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è stato ascoltato. Un appello di un grande Presidente che ancora una volta ha saputo dimostrarsi la guida di tutti gli italiani. E non dimentichiamoci che è napoletano». Si riferisce al coro anti-napoletani dell'eurodeputato leghista Salvini? Ride. «Andiamo avanti». Torniamo a Di Pietro. Dall'appello emerge che il lodo Alfano lo preoccupa, ma perché ha voluto innalzare la polemica a livello internazionale? «Me lo sono chiesto anche io. Il Parlamento è sovrano. L'hanno votato entrambe le Camere e ora stiamo aspettiamo il parere della Corte Costituzionale. Questa è democrazia. È lui il dittatore che pensa di imporre agli altri quello che vuole. Poi si sa, da quando è stata introdotta la Legge Basaglia, che promosse notevoli trasformazioni nei trattamenti psichiatrici sul territorio, tutti quanti dicono quello che vogliono».

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