Non basta sentirsi buoni per aiutare chi oggi soffre: perché per sorreggere gli ultimi della terra bisogna anche capire ciò che oggi li danneggia davvero e intervenire con coraggio.
Moltiprodotti africani non possono essere venduti da noi a causa della politica agricola comune, un meccanismo perverso che divora la metà del bilancio dell'Unione europea e ha trasformato l'agricoltura del Vecchio Continente in un settore quasi del tutto parassitario. Invece che fare l'elemosina ai governanti, offriamo una chance effettiva ai contadini del Camerun o della Nigeria. È sicuramente vero che per realizzare questo obiettivo bisogna avere il coraggio di sfidare le potenti lobby agricole di casa nostra e pagare qualche conseguenza elettorale. Il sentimentalismo che ieri ha finanziato i Jean-Bédel Bokassa o gli Idi Amin Dada porta solo applausi, anche quando genera sofferenze. Nella chiacchiera contemporanea, la dolciastra retorica dei Telethon è sempre destinata ad avere la meglio su scelte politiche responsabili, che puntino a trattare con dignità i popoli africani, offrendo loro una seria opportunità di sviluppo. Ma se non vogliamo aggravare una situazione già terribile e destinata a peggiorare ulteriormente, dobbiamo smantellare la frode della politica europea in campo agricolo. Chi si oppone a questo sappia che sta condannando a morte milioni di esseri umani. Carlo Lottieri