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Napolitano incontra Hu Jintao: "Attenzione ai diritti umani"

Hu Jintao e Giorgio Napolitano a Roma

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La Cina sarà "protagonista" del prossimo vertice del G8 all'Aquila "per il suo passato storico e per il nuovo ruolo sulla scena mondiale", secondo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ricevendo il presidente della Repubblica popolare cinese Hu Jintao al Quirinale, stamane, il capo dello Stato ha sottolineato come sia necessario "il pieno riconoscimento del ruolo internazionale della Cina, sviluppando, su un piano di parità, nel rispetto reciproco e con mutuo vantaggio, tutte le relazioni bilaterali e globali". Napolitano ha peraltro sottolineato l'intento di "dare il massimo rilievo alle posizioni della Cina per nuove regole e per la riforma delle istituzioni in campo monetario e finanziario mondiale". "Siamo contenti - ha detto peraltro Napolitano - che Hu Jintao abbia potuto visitare le vestigia antiche di Roma e ci fa piacere che veda anche Venezia e Firenze".   Dunque "vivo apprezzamento per la piena comunanza di vedute sul problema delicato della riforma dell'Onu" espresso dal presidente della Repubblica. "Il nostro intento - aggiunge poi il capo dello Stato - è di dare il massimo rilievo alle posizioni e alle proposte della Cina" anche "per la definizione di nuove regole e per la riforma delle istituzioni in campo monetario e finanziario mondiale". Napolitano ringrazia Pechino «per la partecipazione alla 'missione Unifil' in Libano accanto alle forze militari e civili italiane, che considero come un impegno prioritario». Anche lo spinoso tema dei diritti umani nell'agenda dei colloqui del presidente della Repubblica con il presidente cinese. «Lo sviluppo e il progresso economico e sociale che si sta realizzando in Cina apre nuove prospettive e nuove esigenze in materia di diritti umani», non manca infatti di sottolineare il Capo dello Stato. Il presidente Napolitano riconosce che «la trasformazione e lo straordinario sviluppo dell'economia, della società e dell'influenza cinese in tutte le sfere della vita internazionale hanno contribuito in modo determinante a cambiare il mondo. Si è trattato - sottolinea - di uno sviluppo pacifico, rivolto alla costruzione di un mondo armonioso». Dal colloquio al Quirinale con Hu Jintao, «molto approfondito e grandemente amichevole» Napolitano ricava la convinzione che «la Cina sia consapevole del posto nuovo che le spetta nel mondo e quindi anche della responsabilità che è chiamata ad assumersi di fronte ai problemi e alle sfide del nostro tempo, che hanno una dimensione globale e che richiedono quindi un impegno collettivo». In tal senso, «deve esservi un pieno riconoscimento del ruolo della Cina; il che significa -spiega Napolitano- sviluppare un piede di parità, nel rispetto reciproco, tutte le relazioni bilaterali e globali». Si tratta, spiega Napolitano di «questioni che l'Italia ha sempre affrontato e intende affrontare nel massimo rispetto delle ragioni cinesi, delle ragioni dell'unità e dell'integrità e nell'autonomia di decisione della Cina e delle sue istituzioni rappresentative».

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