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«In Iran soffocate le voci di dissenso»

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AntonellaVicini Nei giorni scorsi, la International Federation for Human Rights (FIDH), attiva dal 1922 in tutto il mondo nel campo dei diritti umani, ha lanciato un allarme sul numero degli arresti in Iran dall'inizio delle proteste: circa 2000. Il vice presidente della FIDH e presidente dell'Iranian League for the Defence of Human Rights (LDDHI), Karim Lahidj racconta cosa sta accadendo in Iran. «La situazione è drammatica. La popolazione iraniana è stata presa in ostaggio di un regime autoritario, dai suoi agenti e dai servizi segreti che rispondono con una repressione violenta alle richieste di trasparenza e di democrazia. La società civile viene messa a tacere: i difensori dei diritti umani sono scomparsi e i cittadini normali sono vittime di arresti arbitrari». Scendendo più nel dettaglio e parlando di numeri. «In Iran c'è un clima di terrore, perché il regime porta avanti i suoi obiettivi politici soffocando le voci di dissenso. Le libertà fondamentali sono ampiamente ignorate e le manifestazioni di protesta a Teheran, e nelle altre città, vengono represse col sangue. Più di 2000 persone sono state arrestate e sono attualmente detenute. Secondo Reporters sans Frontieres, al momento, sarebbero circa 34 i giornalisti in prigione. I Basiji hanno preso il sopravvento sulle forze di sicurezza e esercitano le funzioni di Stato con arresti e raid nelle case». Chi è responsabile di questo? «È ovvio che il regime e la Guida Suprema in persona abbiano deciso di imporre l'elezione di Ahmadinejad agli iraniani, senza considerare la conseguente perdita di credibilità e di legittimità. Queste elezioni sono state segnate dalla frode e dalla repressione violenta. Il Consiglio dei Guardiani, da parte sua, ha accettato un riconteggio parziale solo per mantenere la facciata. Non potrebbe nascere un governo legittimo da queste elezioni e, dal momento che loro lo sanno bene, hanno incaricato la famosa milizia Basiji di eliminare le voci di dissenso e le proteste». Chi, invece, esegue gli ordini? «I Guardiani della Rivoluzione, la polizia e i Basiji si dividono la responsabilità di repressione e violazioni dei diritti umani. Loro agiscono durante le dimostrazioni e conducono raid notturni, terrorizzando la popolazione». Oltre agli attivisti, chi è stato arrestato? «Naturalmente gli attivisti, gli avvocati nel campo dei diritti umani, i giornalisti e le figure prominenti nel fronte dell'opposizione sono stati il bersaglio principale. Ogni cittadino che proclama il rispetto dei propri diritti, per le strade, attraverso internet o i social network rischia di essere arrestato. Il Ministero dell'Informazione in Iran, infatti, riesce ad identificare con successo chiunque sfidi le autorità». Alcune persone che vivono in Iran hanno raccontato di maltrattamenti nei confronti di chi è stato arrestato... «Conoscendo il modo in cui sono stati trattati gli attivisti nelle prigioni iraniane nel passato, non mi sorprenderei se queste accuse fossero vere. Le Nazioni Unite hanno chiesto già da tempo alla FIDH di fare dei controlli in loco, ma l'Iran non coopera. I casi di tortura sono stati ampiamente documentati, già prima dell'attuale ondata di repressione, e probabilmente continueranno in futuro».

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