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E ora è caccia ai voti dei «romani»

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Accantoai tre big c'è anche l'outsider Mario Adinolfi, che ha già presentato la sua mozione. La caratteristica saliente è la scomposizione delle componenti di provenienza, il che ha fatto dire ai vari leader che il Pd nasce ora. Dario Franceschini. Ha l'appoggio del grosso degli ex Ppi di Franco Marini, Giuseppe Fioroni e Pierluigi Castagnetti, ribadito venerdì a Norcia. Fondamentale sarà il sostegno di Piero Fassino (scelto da Franceschini come coordinatore della sua mozione) e dei dirigenti a lui vicini, come Sereni, Damiano, Chiti, Fiano, l'ultimo segretario Ds di Milano Mirabelli, l'ultimo segretario Ds in Emilia Romagna Montanari, la marchigiana Amati, la responsabile donne dei Ds Vittoria Franco. Con Franceschini anche una parte degli ex Cgil, come Cofferati e Nerozzi, moltissimi veltroniani, come Roberto Morassut, Walter Vitali, Giorgio Tonini. Ha annunciato il suo sostegno, però condizionato, anche Francesco Rutelli, mentre altri «coraggiosi» si sono espressi più convintamente nei giorni scorsi, come Gentiloni. Con Franceschini i volti nuovi emersi alle Europee, come Davide Sassoli e Debora Serracchiani. Pierluigi Bersani Potrà contare sul sostegno innanzitutto di Massimo D'Alema e dell'associazione Red, di una parte dei dirigenti fassinisani, come Migliavacca, nonchè di due leader ex popolari, e cioè Enrico Letta e Rosy Bindi. L'ex ministro schiera anche alcuni importanti governatori ex Ds, come Errani, Lorenzetti, Bresso, Bassolino. Alla presentazione del programma di Bersani erano presenti anche alcuni prodiani (Santagata, Ricky Levi), il segretario lombardo Martina, mentre l'ex presidente della provincia di Milano Filippo Penati sarà il coordinatore della mozione. Bersani ha «strappato» a Marini e Fioroni alcuni esponenti radicati sul territorio, come i calabresi Nico Oliverio e Luigi Meduri, i sardi Salvatore Ladu e Paolo Fadda. Ignazio Marino. Ha già il sostegno dei «piombini» o «lingottini», cioè una rete di giovani dirigenti che spingono per il ricambio, come Giuseppe Civati, Marta Meo, Paola Concia, Ivan Scalfarotto. Suoi grandi elettori sono Goffredo Bettini, già braccio destra di Veltroni, e Michele Meta, già segretario Ds a Roma. A favore del chirurgo si è espressa il sindaco di Genova Marta Vincenzi. Mario Adinolfi. È l'unico che abbia già presentato la mozione congressuale, ma finora non ha ricevuto l'endorsement di esponenti noti del Pd. Il blogger, punterà sull'aiuto della rete di giovani che lo sostenne già alle primarie del 2007 contro Veltroni. Alla finestra. Non è ancora nota la decisione su quale candidato puntare da parte di alcuni importanti sindaci e amministratori, come quelli di Bari Michele Emiliano, di Torino Sergio Chiamparino e di Firenze Matteo Renzi, il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, il presidente del Lazio Piero Marrazzo, l'ex governatore sardo Renato Soru. In silenzio anche ancora Arturo Parisi e gli uomini a lui vicini.

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