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A Roma fanno i moralisti E a Bari chiudono un occhio

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Dallalatitudine. A Roma l'opposizione, con il segretario Pd Dario Franceschini «in primis», dice che è un grave problema per il paese e si lancia in condanne senza appello contro il premier per il caso Noemi o le feste a Palazzo Grazioli. A Bari, centro dello scandalo della Sanitopoli tutta interna alla sinistra pugliese, il segretario regionale del Pd, Michele Emiliano sentenzia surreale: «La questione morale non esiste». Dopo la rivelazione sul Corriere della Sera della querelle D'Addario, la cattolica Rosy Bindi insorse, incalzando la linea dell'Avvenire: «Il disagio del quotidiano cattolico - spiegò - non ha a che vedere con il gossip ma chiama in causa la moralità di un leader politico. E la strategia difensiva del premier accentua l'imbarazzo del mondo cattolico». Giorgio Tonini rincarò la dose: «Stiamo arrivando al di là della soglia dell'umana decenza». Il terremoto delle inchieste sulla sanità pugliese ha scoperchiato intrighi e malcostume, intrecci tra manager nominati dalla giunta Vendola, assessori regionali e imprenditori scaltri (Tarantini, ma nel giro ci sono anche le società una volta di proprietà del futuro senatore del Pd Alberto Tedesco). Il direttore della Asl Bari (la terza d'Italia per fatturato), Lea Cosentino, è attualmente indagata dalla Procura di Bari per associazione per delinquere, corruzione per un atto d'ufficio e turbata libertà degli incanti. Il vicepresidente della giunta pugliese, Sandro Frisullo, risulta coinvolto nelle intercettazioni realizzate nelle indagini sugli affari dei fratelli Tarantini. In Regione si registra un doppio binario: modello vecchio Pci per Vendola, sorprendentemente garantista da parte dei dirigenti del Pd. Il governatore, per corroborare il suo ragionamento politico, ha tirato fuori una citazione di trent'anni fa: «Appartengo ad una generazione politica che ha iniziato a fare politica insieme ad Enrico Berlinguer. Non potrò mai dimenticare i suoi due principali insegnamenti: la lotta allo stalinismo e la rivendicazione morale. "Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto, dovunque si annidi", scriveva Berlinguer nel '79». I democratici, principale partito della coalizione regionale di centrosinistra, replicano piccati. «Vendola può permettersi tante cose tranne l'utilizzo della clava della questione morale contro il Pd. Se ha da dire qualcosa verso qualcuno lo faccia e sia chiaro ma non attacchi l'intero partito democratico», punge il deputato Francesco Boccia (corrente Bersani e aspirante alla poltrona di candidato presidente della Regione) dopo la cacciata degli assessori e soprattutto del dalemiano Frisullo. «Se l'azzeramento è correlato alla questione morale, allora il primo a risponderne - prosegue - dev'essere lui in quanto capo della coalizione e principale decisore delle scelte politiche più contestate. Chi ha nominato i commissari delle Asl? Chi ha definito Lea Cosentino la miglior manager in circolazione? E in questo caso, se le sue contestazioni al Pd fossero vere, l'unica strada seria sarebbe il voto immediato e non alchimie inutili». Michele Emiliano, segretario regionale Pd, utilizza invece un frasario arzigogolato: «Non esiste in Puglia una questione morale», «l'azzeramento della giunta è una precauzione che tende a presidiare la questione morale come precognizione della politica». L'ultima chiosa riguarda sempre il sindaco di Bari. A Libero aveva dichiarato sulla questione escort: «Per noi (del Pd ndr) la coerenza tra comportamento privato e pubblico è un requisito per l'appartenenza al partito». Sabato pomeriggio, prima della riunione della direzione regionale del partito ha stemperato i toni: «Laddove fossero accadute ad amici nostri delle vicende simili a quelle di Berlusconi sarei molto addolorato». Intanto a pagare questa difformità di giudizi politici sulla «questione morale» è solo il povero Sandro Frisullo, plenipotenziario dalemiano nella giunta. Non sarà indicato nella prossima compagine assessorile del partito di Franceschini. Dicono che Emiliano gli abbi sussurrato nell'orecchio: «Sono addolorato».

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