Silvio, il "camaleonte" verso il summit dei Grandi
È tornato il camaleonte. Altro che caimano, Berlusconi è l’animale politico che è: cambia pelle a seconda delle circostanze. Si adatta. Si deforma. Si gonfia. Si sgonfia. Si allarga. Si stringe. Ride. Piange. Ordina. Ascolta. Parla, spiega. Si fa spiegare. Comanda. Interroga.Quella che s'avvia a conclusione è stata una settimana turbo per il Cavaliere. Su e giù per l'Italia interpretando uno, nessuno e centomila ruoli diversi. Lunedì arriva a Napoli. Sale sulla nave Msc Fantasy in mezzo ai croceristi e tiene in una sala una conferenza stampa. Fa vedere i rifiuti a Napoli di un anno fa, la città pulita, gli inceneritori. Presenta un nuovo contenitore per la raccolta differenziata e ci tiene a dire che sono belli. Via, si cambia pelle. Un minuto dopo comincia a parlare del G8. Presenta il vertice, spiega i temi che saranno toccati. Sottolinea che bisogna pensare alla fame nel mondo. Ma anche alle nuove regole finanziarie. Via, si cambia ancora. Stavolta si parla del governo, quello più stabile d'Occidente, il suo. Via, altra carnagione. Diventa tour operator. Spiega che l'Italia deve raddoppiare le sue quote del turismo. Si alza e se ne va, diventa un cantante rock in mezzo ai suoi fans. Passa in mezzo ai croceristi che gli chiedono foto, autografi. Arriva in albergo, appare per la prima volta intimamente sereno, e non ostinatamente tranquillo. Se qualcuno gli fa notare delle contestazioni fa spalluce come se cadesse dalle nuvole. Serata in prefettura, parla con un gruppo di imprenditori e li invita a non mollare sulla crisi, ad avere fiducia. Nella successiva notte viene svegliato per l'incidente di Viareggio. Resta al telefono per seguire gli sviluppi. La mattina va al teatro San Carlo per la premiazione dei napoletani illustri. Ci arriva un po' scuro in volto. Poi, a sentire le storie di questi partenopei sparpagliati per il pianeta, si rianima. Comincia a sorridere quando vede una clip di Massimo Troisi. Poi sale sul palco, per ognuno dei venticinque premiati ha una battuta scherzosa, ride, parla, fa capire di conoscere le loro storie, di averle approfondite. Esorcizza anche il gossip che l'ha travolto tanto che all'amministratore delegato di Bulgari domanda che cosa regala alle sue fidanzate. Con la ballerina Ambra Vallo scherza sul palco e lei gli dedica una piroetta. Quindi si ricorda di essere un compositore di canzoni partenopee e le racconta al microfono (ma evita di cantarle). Esce dal teatro, aereo e vola a Viareggio. Altra faccia, altro volto. Torna scuro. Aria preoccupata. È il presidente che controlla i soccorsi, va sul luogo della sofferenza. Si prepara poi a cambiare ancora pelle per andare a Sirte al vertice dell'Unione Africana. Sa che ci va anche Ahmadinejad. Rinuncia. E scompare. Per l'intera giornata di mercoledì resta a Milano. Arcore. Dicono che abbia curato un po' di affari personali. Insomma, veste i panni del buon padre di famiglia. Giovedì vola direttamente a L'Aquila. Altra pelle. Prima l'istituzionale presidente che inaugura l'aeroporto e il nuovo settore dell'ospedale, poi paletta e cazzuola diventa il capocantiere che s'assicura che i lavori procedano per il meglio. Infine si ricorda di essere uno degli otto grandi e allora si chiude in ufficio a studiare gli incartamenti assieme al capo degli sherpa Massolo. Ieri è al ministero dell'Economia. Panni economici, esortazione a non aver paura della crisi davanti a banchieri e imprenditori. Ringraziamenti per i fondi donati per la ricostruzione. Poi consiglio dei ministri per dichiarare lo stato d'emergenza per Viareggio e in serata di nuovo workshop su L'Aquila. In mezzo riceve anche Bob Geldolf per gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo. E oggi? Chissà, quel che è sicuro è che Berlusconi sta spingendo al massimo sull'azione di governo. Patrizia sembra un ricordo. Ogni giorno più pallido.