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Ignazio Marino entra in sala operatoria Poi scioglie al riserva

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IgnazioMarino, 54 anni, chirurgo di fama internazionale, cattolico osservante eppure laico convinto, ha davanti a sè ancora poche ore prima di decidere. Entro stasera dirà se sarà lui o no il terzo uomo nella sfida per la guida del Pd, accanto a Dario Franceschini e Pierluigi Bersani. Su di lui sono puntati gli occhi di tutti. Ma per queste ultime ore che lo separano dalla decisione della vita, Marino si è imposto di tenere la bocca cucita. Ha saputo delle critiche feroci che sono venute dagli ex Ppi (Franco Marini si è spinto fino a dipingerlo come qualcuno che «sarà portato a estremizzare e ad aggrapparsi al nuovismo super ideologgizzato» con un danno «non solo per il Pd ma per tutto il Paese»), ma si è limitato a sorridere e a scrollare le spalle. La sua giornata è cominciata in ospedale, dove ha operato un paziente di tumore al fegato. Toltosi il camice di chirurgo, ha incontrato una pattuglia dei «lingottini», guidata da Ivan Scalfarotto e Giuseppe Civati. Un'ora chiusi in una stanza a parlare del futuro del Pd e dei possibili scenari. Al termine, la decisone dei giovani rampanti del partito democratico era presa: se Marino dirà sì, sarà lui il loro candidato.

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