Berlusconi tira dritto verso il summit
La settimana scorsa, dopo l'ennesima scossa serale di magnitudo oltre il 4 della scala Richter, parlando all'Aquila con i cronisti Berlusconi aveva detto: nessuna paura per il G8. La caserma della Guardia di finanza è sicurissima. Concetto ribadito più volte anche dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso: la struttura di Coppito resiste a scosse anche peggiori. Ora però, alle porte del vertice dei Grandi, più passano le ore e più crescono incertezze. La terra all'Aquila continua a tremare, spesso in modo intenso. E questo, tra le delegazioni che arriveranno la prossima settimana in Abruzzo, sta creando più di una preoccupazione. Non solo. Pare che anche dalle parti di Palazzo Chigi ci sia qualche timore.Non tanto per una questione di pericolosità, perché si ribadisce «la caserma è in cemento armato e quindi ultra sicura», ma quanto perché una scossa di intensità elevata durante i giorni del summit potrebbe provocare paura tra gli ospiti nella cittadella di Coppito, se non in qualche caso seminare il panico. Ecco perché ieri, per la prima volta, dopo l'ennesima scossa di magnitudo 4.1 arrivata più o meno all'ora di pranzo, Berlusconi durante il Consiglio dei ministri ha espresso la sua preoccupazione. Ricordando che si era trattato di una scossa «di poco inferiore» a quella che ha provocato il disastro lo scorso 6 aprile. Poi, ha raccontato di come le continue scosse stiano inevitabilmente rallentando il rientro nelle case per molti sfollati. Se alcune delegazioni (in primis gli Stati Uniti), per conto proprio, hanno già messo a punto delle vere e proprie "exit strategy", piani di fuga, a più livelli e su scale diverse, dall'Italia il messaggio che continua ad arrivare è: «Nessuna paura». Dalla Protezione civile spiegano di aver predisposto una serie di misure da utilizzare nei "casi peggiori": dalle minime antipanico, a quelle di posizionamento e protezione nei punti strategici. Fino ad arrivare ad un piano di evacuazione: pronti due eliporti, l'aeroporto di Preturo a un chilometro di distanza dalla caserma della Gdf, e tante auto per portare velocemente i leader mondiali verso gli elicotteri. Bertolaso, qualche giorno fa incontrando la stampa estera e interrogato proprio sulla sicurezza della caserma continuava ad assicurare: «Non c'è alcun rischio». Pericoloso? «Dovrebbe verificarsi una scossa che non si ricorda a memoria d'uomo», aggiungendo che lui dorme nella caserma dallo scorso 6 aprile, «e non ho mai avuto alcuna preoccupazione». La situazione è costantemente tenuta sotto controllo. Tra due giorni cominceranno ad arrivare le prime delegazioni e lunedì il presidente del Consiglio, molto probabilmente, sarà di nuovo nel capoluogo abruzzese. Aprendo ieri i lavori del workshop organizzato dal ministero dell'Economia proprio sulla ricostruzione dell'Aquila, il Cavaliere è tornato a ribadire che «entro settembre nelle tende non ci sarà più nessuno», ribadendo che ci sono già 650 operai al lavoro e che nel giro di pochi mesi si conta di consegnare le nuove case. Sulle scelte urbanistiche, il piano non prevede di costruire "new houses", ma di aggiungere a ciò che già esiste nuovi quartieri. Sulle case ristrutturate, il capo del governo ha poi ricordato che le prime andranno agli studenti universitari e saranno case «dove poter portare la famiglia o la fidanzata». Per il resto, ormai tutto sembra pronto al grande evento. Il programma è ricco di appuntamenti, compreso quelli di cultura e intrattenimento per le first ladies. In queste ore si stanno organizzando anche una serie di interviste del premier, ad hoc sul summit. Tra queste, ci sarà una lunga chiacchierata con Bruno Vespa lunedì direttamente all'Aquila, e un'intervista con il cantante irlandase Bob Geldof, ieri sera a Palazzo Chigi, e il direttore de La Stampa Mario Calabresi sul tema della fame nel mondo.