Il premier: «Quel testo l'ho voluto io»

dall'inviatoFabrizio dell'Orefice L'AQUILA Che sia un argomento che gli sta a cuore lo si capisce subito. Appena comincia la conferenza stampa nella caserma di Coppito, la stessa che ospiterà il G8 tra meno di una settimana, Silvio Berlusconi ci tiene a congratularsi per l'approvazione del disegno di legge sicurezza. Ci mette la firma, lo rivendica. E ne elenca anche le singole decisioni che sono contenute nel provvedimento, come a rimarcare che quel testo è una sua creatura. Spiega, parlando di sé alla terza persona, che quel ddl «è stato fortemente voluto da tutto il governo e in particolare dal presidente del Consiglio». Entra nel merito: «Si divide per capitoli: c'è quello della sicurezza urbana, quello dell'immigrazione e quello delle norme contro la criminalità organizzata. C'è il reato di clandestinità, il prolungamento della permanenza dei clandestini nei centri di identificazione ed espulsione da due a sei mesi, ci sono le associazioni di volontari per la sicurezza, ci sono delle misure che inaspriscono il carcere duro per i reati di mafia e misure che escludono da tutti gli appalti pubblici quelle imprese che abbiano omesso di denunciare estorsioni di cui sono state vittime». Ricorda che «ci sono provvedimenti di vario tipo anche contro chi imbratta le strade e chi imbratta i muri degli edifici con multe fino a 500 euro per chi butta qualcosa in strada». Si rallegra del fatto ora ci potranno essere «misure più forti e efficaci» per assicurare «la tranquillità degli italiani», è stato un «buon segnale per questa giornata». E infine ribadisce che il testo è stato varato dal governo nel primo consiglio dei ministri a maggio a Napoli e sottolinea per chi non avesse ancora compreso: «Insisto, è un provvedimento che io ho voluto fortemente».