Viva il sindaco di Torino
La sua decisione è giusta per un motivo essenziale: chi è stato eletto dai cittadini (centinaia di migliaia nel suo caso) per fare il sindaco di una città deve fare quello fino a scadenza del mandato, per il semplice motivo che quello è il patto stretto con gli elettori. Non c’è spazio per mediazioni su questo punto, né motivo per giustificazioni o trucchetti. Non si può concepire la carriera politica come un susseguirsi d’incarichi, cercando a metà di un mandato di mettere già in cantiere quello successivo. Non si può avere un’idea dell’amministrazione come fosse un ascensore, buono per portarti al nuovo piano e basta. La sinistra italiana è in affanno palese, come dimostrano i risultati elettorali degli ultimi due anni. Non può per questo cercare scorciatoie: compia il suo sforzo di rigenerazione (se ci riesce) senza prendere in giro la gente e senza tradirne il mandato. Fare i furbi non paga (è stato il grande errore di Veltroni), anche perché di incarico in incarico si finisce per diventare simboli dell’attaccamento al potere, come oggi accade a Bassolino. Dunque sinceri complimenti a Chiamparino, nella speranza che la sua lezione venga ben compresa da tutti. Anche a destra, sia chiaro.