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"Investiti da una palla di fuoco"

Un'immagine dell'esplosione a Viareggio

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«Fireball. Una palla di fuoco che ha seminato morte e distruzione». L'ingegner Antonio Gambardella, capo del Corpo dei Vigili del Fuoco, dal primo momento è stato accanto ai suoi uomini impegnati nel fronteggiare l'imponente disastro che, l'altra notte, ha devastato Viareggio. Un intervento particolarmente difficile? «Quando si tratta di Gpl siamo di fronte agli interventi più complessi in assoluto. Il Gpl che fuoriesce, satura l'aria ed esplode trasformandosi in una palla di fuoco, fireball citata in letteratura, è tra gli eventi più difficili da gestire. E anche tra i più pericolosi. Lo scenario che oggi abbiamo davanti è spaventoso: macchine, edifici hanno subìto una sferzata di calore terribile che ha arso tutto. Il gas, poi, è entrato dentro le case ed è esploso verso l'esterno con un effetto altrettanto devastante. Fortuna che il gas è fuoriuscito da una sola cisterna altrimenti sarebbe stata una catastrofe». Un incidente che poteva avere conseguenze terribili. Le norme di sicurezza consentono di far viaggiare convogli così pericolosi? «Il trasporto di sostanze pericolose purtroppo è una realtà della società moderna. Le sostanze pericolose vengono prodotte in un luogo diverso da dove vengono utilizzate. Questo però è il primo grosso incidente accaduto con un trasporto ferroviario. Il trasporto su ferro è considerato più sicuro di quello su strada. Sarà la magistratura a fare luce sulle cause». Quali ipotesi si possono fare al momento? «Le indagini sono in corso. Al momento l'ipotesi più accreditata è il cedimento della struttura di un mozzo di una ruota già fortemente sollecitato che potrebbe aver ricevuto un colpo accidentale e improvviso durante il viaggio». Quanti vigili del fuoco sono impegnati? «Sul posto sono immediatamente intervenuti 300 uomini e 70 mezzi, tra cui un dispositivo di soccorso operativo con nuclei cinofili. Squadre della Toscana e Liguria oltre a tre nuclei Nbcr (Nucleare biologico chimico radiologico ndr) Milano, Venezia e Roma specializzate nelle operazioni di travaso». Altro momento delicato... «La situazione al momento è di grande attenzione. Il travaso delle cisterne necessita di tempi lunghi e molta calma. Abbiamo per questo evacuato una vasta zona. Abbiamo iniziato il travaso di tre cisterne contemporaneamente. Prima quelle ribaltate. Questa è un'operazione complessa. Si deve pompare acqua per far salire in superfice il Gpl e irrorare tutto con azoto per inertizzare il gas onde evitare esplosioni. Le altre cisterne che sono rimaste sulla massicciata vedremo se convenga trainarle. Un lavoro che potrà durare anche 36 ore». L'esplosione ha distrutto numerose abitazioni. Qual è la loro agibilità? «Abbiamo creato una zona rossa completamente interdetta ed evacuata per compiere le operazioni di travaso. Dopo questa operazione si provvederà a un esame degli edifici. Le case su di un lato sono state gravemente danneggiate e quindi saranno rese inagibili. Quelle sull'altro versante, lato mare, sono pressocché intatte e necessitano solo di verifiche di stabilità».

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