Ddl Sicurezza, sì alla fiducia
Il Senato della Repubblica si appresta a confermare il testo del disegno di legge per la Sicurezza approvato il mese scorso dalla Camera dei Deputati. Oggi infatti il governo ha incassato il sì a due dei tre voti di fiducia previsti. Rimane soltanto la terza e ultima fiducia (prevista domani mattina alle 9,30) e il voto finale. Entro le 13 di domani, quindi, dovrebbe diventare legge il testo che istituisce il reato di immigrazione clandestina e che consente ai cittadini di organizzarsi in forma associata per presidiare il territorio, ovvero le ronde. La prima delle due votazioni del pomeriggio si è conclusa con 164 sì, 124 no e tre astenuti. Sulla seconda si sono contati 162 voti favorevoli, 127 contrari e 4 astenuti, trai quali il senatore a vita Giulio Andreotti, assente nella prima votazione. Per la terza e ultima fiducia l'aula è convocata domattina alle 9.30, mentre il voto finale dovrebbe concludersi entro le 13. Diretta tv, per le dichiarazioni di voto, dalle 12 di domani. La decisione, adottata nella conferenza dei capigruppo, di articolare su tre voti di fiducia i lavori, era stata presa per "non dover ricorrere a un maxiemendamento e quindi mantenere intatto il testo già approvato alla Camera", aveva spiegato nella mattinata il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. Se fosse stato scritto un solo maxiemendamento sul quale far votare l'Aula, infatti, il testo sarebbe poi dovuto ripassare da Montecitorio per un'ulteriore approvazione. Fra le norme contenute nel pacchetto che verrà varato (salvo sorprese) domani è da ricordare il reato di clandestinità: lo straniero illegalmente in Italia, recita il testo, non rischia la reclusione ma un'ammenda da 5 mila a 10 mila euro e l'espulsione. I rilievi dell'Ue e il rischio di una nuova emergenza carceri hanno pesato nell'esclusione della detenzione dalle pene previste. Inoltre, gli immigrati dovranno pagare un 'contributo' di soggiorno che avrà un importo di un minimo di 80 euro e di un massimo di 200. Si pagherà per il rinnovo del permesso di soggiorno ma non se questo è per asilo e per la richiesta di asilo, per la protezione sussidiaria e per motivi umanitari. Infine, è prolungata dagli attuali 60 giorni a 180 giorni la permanenza nei Cie, i centri di identificazione ed espulsione, degli immigrati clandestini. Abrogate alla Camera le norme su medici e presidi spia, resta nel testo l'obbligo di esibire agli uffici della pubblica amministrazione il permesso di soggiorno non solo ai fini del rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni ed altri provvedimenti di interesse ma anche per i provvedimenti inerenti agli atti di stato civile o all'accesso ai pubblici servizi. Con questa norma, accusa l'opposizione, sarà impossibile per i figli dei clandestini essere iscritti all'anagrafe. Vengono inoltre istituite le cosiddette ronde. I sindaci, previa intesa con il prefetto, possano avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati per segnalare alle forze di polizia o locali eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana o situazioni di disagio sociale. Tali associazioni sono iscritte "in un apposito elenco tenuto a cura del prefetto" che sente anche il parere del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Tra le associazioni di cittadini i sindaci si avvalgono "in via prioritaria" di quelle costituite da ex appartenenti alle Forze dell'ordine, alle Forze Armate e agli altri corpi dello Stato. Tutte queste norme, comunque, paiono non convincere fino in fondo il presidente della Camera Gianfranco Fini. "Non si può pensare di risolvere il tema dell'immigrazione - ha detto oggi a un convegno a Roma - solo con politiche domestiche sulla sicurezza. Sarebbe come mettere un francobollo su una parete grande migliaia di chilometri. Proviamo a pensare in modo globale non solo a questioni connesse all'economia ma anche alla cultura politica e alla qualità del dibattito culturale. Proviamo a farlo con due punti di riferimento, una maggiore distribuzione della ricchezza e una maggiore coesione tra Nord e Sud del mondo. Se non lo si fa - è la riflessione di Fini - non ci si deve poi meravigliare se fa capolino non solo l'immigrazione biblica ma anche lo scontro di civiltà tra Islam e Occidente". Eppure, il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, si dice convinto che la maggioranza stia andando nella direzione giusta. "Dopo un anno di discussione - ha detto oggi dopo la richiesta di fiducia da parte dell'esecutivo in Senato - la fiducia sottolinea, con il pieno consenso della maggioranza, la priorità di un ddl che rappresenta uno dei capisaldi dell'azione di governo del centrodestra". Di parere opposto la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro. Oggi, ha detto, è stata votata "una fiducia per mancanza di fiducia", perchè in maggioranza "in materia di sicurezza ci sono molte opinioni diverse", anche se poi vengono sacrificate alla "ragion di Stato" o, meglio, "allo scambio elettorale".