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Svanisce l'assalto delle minigonne

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dall'inviato NAPOLI Tutto svanito. Non ne è rimasto più nulla. Un mondo è finito, sparito. Non ci sono più i deputati peones che una volta portavano le mozzarelle a Craxi e ora si presentavano all'albergo del Cavaliere con due donne da un metro e ottanta a braccetto. Via, niente più. Finite le cenette al roof garden dell'albergo dove ognuno si sentiva in dovere di portarsi una stangona bioondona per cercare di ingraziarsi il Grande Capo. Via, niente più. Svanite pure le pulzelle che si presentavano con minigonne inguinali alle conferenze stampa del premier e occupavano manu militari le prime file, e per tutta la durata dell'incontro con i giornalisti non facevano altro che accavallare le gambe. Niente, sparite pure quelle. E non si vedono più nemmeno le zoccolette che sbucavano da ogni dove e si infilavano ovunque pur di arrivare a lui e sbattergli sotto gli occhi un paio di tette. Niente, non si vedono più. È sparito un mondo. Evaporata questa miseria umana così come si era appalesata. Restano solo quelli che a Berlusconi sono davvero legati. Perché tutte le persone che hanno attorniato il Cavaliere (o hanno provato ad avvicinarlo) di recente si sono sempre divise in due categorie: quelli che c'erano perché avevano qualcosa da chiedere e quelli che avevano da dare. Quelli che lo facevano per il proprio interesse e quelli che lo facevano per l'interesse suo, di lui, di Silvio. La prima categoria non c'è più. E così di ritorno dalla conferenza stampa sulla Msc Fantasy nella hall dell'Albergo Vesuvio c'è solo Paolo Bonaiuti, un passo dietro Michela Vittoria Brambilla. Punto. Ci sarebbe anche Sestino Giacomoni se non fosse in una breve vacanza o Valentino Valentini se non stesse lavorando ai dossier del G8. Ci sarebbe qualcun altro e basta. A Napoli, sempre all'hotel, poco più in là c'è Mario Landolfi (con un altro deputato del Pdl, Marcello Taglialatela), Berlusconi lo saluta calorosamente e lo invita a seguirlo in camera. Tre ore prima ad attenderlo sempre in quella hall c'era un altro deputato, Maurizio Iapicca, un vecchio amico di Berlusconi: per lui andò a comprare le frequenze nel Sud Italia per il nascituro Canale 5. E c'è Francesca Pascale, neoconsigliera provinciale: fondò i club «Silvio ci manchi», venne premiata nel filmato di «Meno male che Silvio c'è» con un primo piano ed era ospite quasi fisso a Villa Certosa. Voleva fare politica e Berlusconi l'ha fatta candidare in un collegio difficilotto ma a patto che finisca gli studi. Si fa vedere alla conferenza stampa Elvira Savino, deputata Pdl e amica di Nicola De Venuto. Anche un anno fa, sempre alla stazione marittima di Napoli apparve a un incontro con i giornalisti e alla fine si paracadutò sul premier, gli strinse forte la mano e i due si parlarono qualche minuto così, intimamente e filialmente. Ora niente, quella che è stata ribattezzata come la «Topolona» arriva e impalla un maxischermo. Berlusconi la chiama «signora». Dopo la saluta con una stretta di mano, affettuosa e basta. Si cambia registro. Cena in prefettura tutta istituzionale. Ad aprile dell'anno scorso, verso la fine della campagna elettorale, la hall dell'albergo Vesuvio sembrava la sala d'aspetto del casting delle veline tante le donne che i deputatini di quart'ordine s'erano portate. Tanto che Fini, imbarazzato, guadagnò rapidamente l'ascensore e se ne andò. Ieri non c'era una fanciulla ad eccezione delle funzionarie della Questura. Già la Questura. A Cagliari alcuni agenti avevano avvicinato i giornalisti per chiedere chi fossero due avvenenti ragazze che s'aggiravano nella hall di un hotel che ospitava Berlusconi: erano due poliziotte. L'impazzimento generale aveva contagiato tutti. Si cambia registro. Un'epoca è finita, Berlusconi è entrato in un'altra fase della sua vita. F. d. O.

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