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Cossiga: "Napolitano parla all'opposizione"

Francesco Cossiga

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Il Capo dello Stato ha appena finito di parlare da Capri: da qui al G8 stop alle polemiche, dice Napolitano. Un invito che il presidente della Repubblica lancia in modo bipartisan, senza specificare un fatto preciso, o un destinario particolare. Per molti però, il riferimento è chiaro. A cominciare dal presidente Francesco Cossiga: «Napolitano ha lanciato un appello bipartisan perché è un uomo corretto. Ma è chiaro che le sue parole sono riferite più all'opposizione che alla maggioranza. Chi crede abbia innescato tutto il "casino" delle ultime settimane?».   Ecco, appunto. Parliamo di questo "casino". Lei ha presentato un'interpellanza ai ministri dell'Interno, dell'Economia e della Giustizia, sull'inchiesta di Bari. Perché? «Perché, di fronte alle ultime vicende, mi sono chiesto più volte perché tutto ciò sia successo. Due coincidenze sono un indizio, tre sono davvero una prova. A questo punto chiedo al governo di dire cosa ne pensa. Soprattutto dopo aver letto l'intervista dell'amica della D'Addario (Manila Gorio, pubblicata ieri da La Stampa ndr), ci si deve interrogare su tante cose».  A cosa si riferisce? «La signorina Gorio spiega che la D'Addario, sua amica, avrebbe fatto alla procura della Repubblica di Bari le note rivelazioni circa una sua relazione con Berlusconi, non di sua sola iniziativa ma perché incitata a farlo da altri, verosimilmente dietro pagamento o promessa di denaro o di altre utilità (Manila Gorio: «Non è stata sua l'idea di denunciare la cosa alla Procura», ndr). Non credo che un quotidiano così autorevole come La Stampa, avrebbe pubblicato una cosa del genere se fosse una cosa completamente assurda». Quindi, sostanzialmente, lei è convinto che sia tutto un complotto ai danni del presidente del Consiglio? «Credo sia il caso di andare a fondo. Da qui la mia interpellanza: chiedo al governo se non ritenga il caso di dare immediati ordini e istruzioni affinché le unità di polizia giudiziaria indaghino». Non mi ha risposto sul complotto...Chi ci sarebbe dietro, l'opposizione? «Guardi, magari l'opposizione sapesse fare un complotto! Si può ipotizzare una cosa del genere solo in merito alle guerre interne all'opposizione. Franceschini che fa i complotti...non è credibile. Credo piuttosto, o ad una guerra interna ai nostri servizi. Oppure a qualche Paese amico urtato per qualche posizione assunta da noi. Ecco perché chiedo che i Servizi segreti verifichino se da parte dell'intelligence di Paesi alleati ed amici, vi è stata un'operazione di "intossicazione" e di "disinformazione" dell'opinione pubblica italiana e internazionale ed anche a livello di altri Governi esteri, nei confronti del nostro Paese e del suo Governo». Paese amico? Tipo? «Le mie sono solo ipotesi, naturalmente. Per esempio gli Stati Uniti. Pensiamo alla nostra mediazione nel conflitto tra Russia e Georgia, e a quanto possiamo aver dato fastidio...» Nella recente visita del premier Berlusconi ad Obama, il clima tra i due è sembrato quello che di due vecchi amici. «Apparentemente. Il loro atteggiamento nei nostri confronti è della serie: "Lasciateci lavorare"». Torniamo al G8. Lei continua ad avere timori per il summit. Qual è il pericolo? «Se si vuole fare del male a Berlusconi si fa scoppiare una bomba a ridosso del G8. Del resto la magistratura colpisce così, aprendo un'indagine o il giorno prima o il giorno stesso di apertura del summit. Berlusconi ha tante virtù, ma di certo non quella della prudenza». Gliel'ha detto diverse volte...Perché? «Perché ne sono convinto. Non voglio entrare nella sua vita privata, ognuno è libero di fare ciò che crede a casa sua. È però impossibile tutelarlo in case come Villa Certosa, dove anche un bambino riuscirebbe a scattare delle foto, o Palazzo Grazioli a Roma. Controllare Villa Certosa significa mettere sotto controllo militare un quarto della Sardegna. Si rende conto?». Da qui il suo invito al premier di vendere la villa sarda o di donarla allo Stato? «Esatto. Tanto ha altre residenze, no?».

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