Sostegni al reddito per far ripartire i consumi
Bollettadel gas meno cara e abolizione del ticket sanitario sulla specialistica di 10 euro. Poi la proroga degli sfratti fino al 31 dicembre per particolari categorie sociali ovvero i conduttori residenti in comuni ad alta tensione abitativa ed in comuni con più di 10.000 abitanti. Certo chi si aspettava un apliamento della social card come avevano lasciato intendere alcune indiscrezioni della vigilia è rimasto deluso ma comunque il decreto anticrisi oltre alle imprese ha rivolto un'attenzione anche alle famiglie sempre nella logica di un sostegno nella difficile congiuntura economica. Il ministro del lavoro Maurizio Sacconi ha però assicurato che sulla social card si può intervenire anche in via amministrativa. L'aspettativa è di un innalzamento del bonus da 40 a 80 euro e di un ampliamento della fascia reddituale di quanti ne possono beneficiare. «Non lasciamo indietro nessuno» è lo slogan che Berlusconi ripete in ogni occasione e il decreto anticrisi concepito inizialmente come un aiuto alle imprese è stato ampliato. La logica non è quella assistenziale ma di creare degli strumenti di accompagnamento al di fuori della crisi creando le condizioni per approfittare dei primi segnali di ripresa. Vuol dire mettere le famiglie nella condizione di aver reddito disponibile per far ripartire i consumi. In questa direzione va il taglio del costo delle commissioni bancarie, sempre contenuto nel decreto. Il testo si occupa anche delle categorie disagiate. Ecco quindi la semplificazione delle procedure e la velocizzazione dei tempi di concessione delle prestazioni di invalidità civile, nonchè delle dichiarazioni richieste ai pensionati per il mantenimento delle prestazioni previdenziali. Resta ancora aperto il capitolo della concessione del credito da parte delle banche. Una problematicità indicata dallo stesso ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Il rapporto con il sistema del credito è difficile non solo per le imprese ma anche per le famiglie. L.D.P.