Le proposte russe non convincono i rappresentanti europei

Mentrenessun passo avanti è stato fatto sulla Georgia che rimane il principale problema concreto nelle relazioni euroatlantiche. Il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ha proposto un meccanismo di «early warning» in grado di far scattare, in casi come la crisi caucasica, consultazioni politiche immediate in grado di evitare un conflitto. Dora Bakoyannis, ministro degli Esteri della Grecia, ha detto che quella odierna è stata una riunione «importante» anche se c'è ancora «molto lavoro da fare» per giungere ad un «continente unito fondato sui principi universali e su una indivisibile sicurezza». Bakoyannis ha ammesso che «problemi tradizionali restano irrisolti mentre nuove minacce e sfide continuano ad emergere» ed è quindi necessario andare avanti «con un dialogo più strutturato» e focalizzato sulle aree di crisi. E pensando già a dopo il previsto incontro ministeriale di dicembre, si comincia a parlare di un nuovo summit. Il ministro degli Esteri della Finlandia Alexander Stubb ha liquidato senza mezzi termini le proposte russe per «una nuova architettura di sicurezza» continentale. Della stessa idea è apparso il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, secondo il quale le nuove proposte russe «non sono neppure state davvero al centro delle discussioni» in quanto «non sappiamo bene di che si tratta».