Lisa Presley: "Michael temeva di morire come Elvis"
{{IMG_SX}}Michael Jackson era da tempo ossessionato dal pensiero della propria morte, e temeva di finire come Elvis Presley. Lo ha rivelato Lisa Marie Presley, ex moglie di Jackson e figlia del grande Elvis, sulla sua pagina del sito web MySpace. «Anni fa Michael e io abbiamo fatto un discorso molto profondo sulla vita - scrive la Presley - e lui mi ha fatto alcune domande sulle circostanze della morte di mio padre. A un certo punto si è interrotto, mi ha guardato molto intensamente e ha detto, con tranquillità, come se ne fosse certo: «Temo che morirò come lui, nel suo stesso modò». «E adesso - continua la donna - 14 anni dopo, mi ritrovo qui a guardare alla tv le immagini dell'ambulanza che entra nella sua casa, la folla intorno ai cancelli... e il ricordo di quella conversazione torna a trafiggermi». E il ricordo non può che andare a quel 16 agosto 1977 quando, a soli 42 anni, Elvis Presley morì nel bagno della sua casa di Memphis. All'inizio si disse che il cantante soffriva di problemi cardiaci, ma in seguito i referti medici rivelarono che la vera causa della morte era stata l'abuso di farmaci. Una morte che ha molto in comune con quella di Jackson, deceduto giovedì scorso per arresto cardiaco nella sua casa di Los Angeles. L'autopsia ha escluso che la morte sia stata procurara intenzionalmente, e ulteriori esami sono stati disposti per accertare le cause del decesso. Sempre più numerose però sono le indiscrezioni secondo cui a provocare la morte del re del pop sia stata una dose letale di morfina. Secondo il sito web Tmz, che per primo ha riportato la notizia della morte, i familiari dell'artista sarebbero stati a conoscenza della sua dipendenza dalla morfina e da altri farmaci, tanto da spingere per un suo ricovero in una struttura riabilitativa. Ma ritornando alla storia tra Michael Jackson e Lisa Marie Presley si sa che si erano sposati nel 1994, ma il loro matrimonio finì circa due anni dopo. «Ma non si è trattato di una finzione - scrive la Presley sul suo blog - era una relazione, forse un pò insolita, in cui due persone che non conoscono una "vita normale" stabiliscono una connessione». «Io volevo salvarlo da un destino inevitabile che alla fine si è realizzato» ha continuato la donna, che si è definita «emotivamente e spiritualmente distrutta» da tutti gli sforzi fatti per salvarlo dai suoi «comportamenti autodistruttivi».