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Jackson, nessun infarto Fatta un'altra autopsia

Messico, un fan di Michael Jackson

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Una gigantesca commemorazione pubblica per Michael Jackson trasmessa in mondovisione, seguita da una cerimonia funebre intima, per la famiglia e per gli amici. È questa l'ipotesi alla quale sta lavorando la famiglia del cantante, morto improvvisamente giovedì a Los Angeles, poche settimane prima del suo previsto ritorno (ed addio) su un palco a Londra. È stato il fratello di Michael Tito Jackson a parlare per primo dell'ipotesi di una doppia cerimonia al sito Tmz, quello di gossip che per primo aveva dato la notizia della morte del cantante, giovedì. Nei blog musicali americani, in cui si ricorda che Jacko, nato testimone di Geova, aveva in seguito abbracciato la religione musulmana, si cita la data di martedì, ma è forse troppo presto. Per la grande commemorazione pubblica, circolano tantissimi nomi, da Paul McCartney (con cui aveva Jacko duettato) ad Elton John, più gli omaggi dei suoi amici più cari, come l'attrice Liz Taylor, rimasta molto colpita dalla morte della pop star. Ma sono ancora voci. Non possedendo Los Angeles grandi parchi pubblici, la commemorazione potrebbe essere organizzata allo Staples Center, in grado di accogliere migliaia di persone, nel centro della città, e soprattutto dove Jackson stava provando il nuovo spettacolo, con una grande nuova scenografia. Sembra implicitamente confermarlo al "Los Angeles Times" il coreografo dello spettacolo Kenny Ortega, secondo cui «lo spettacolo deve continuare nonostante le scomparsa del re del pop». «È talmente amato in tutto il mondo - spiega Ortega al Lat - forse dovremmo utilizzare parte di quello che era previsto per Londra e dopo, forse dovremmo condividere alcune di queste idee in un contesto diverso». Il coreografo ricorda il caso di «We Are The World» nel 1985, quando per la canzone composta da Jackson e Lionel Richie si erano aggiunti al duo superstar come Stevie Wonder, Bob Dylan, Bruce Springsteen e Diana Ross. Intanto, sul fronte delle inchieste, la polizia starebbe cercando un secondo medico, Thome Thome, oltre a quello personale di Jackson, Conrad Murray, che ha appena assunto un avvocato. La versione più accreditata è che a Jackson, morto verosimilmente di arresto cardiaco, sono stati somministrati troppi medicinali, tra cui l'antidolorifico Demerol. Il primo a suggerire questa ipotesi era stato il fratello Jermaine, escludendo già giovedì la possibilità di un infarto, mentre ieri è stata effettuata una seconda autopsia indipendente sulla salma, chiesta dalla famiglia, dopo quella ufficiale della contea di Los Angeles. Ieri "FoxNews", citando gli inquirenti, ha indicato che Jackson, pur essendo dipendente da diversi medicinali, appariva in migliore condizioni di salute di quanto non si pensasse generalmente. I risultati della prima autopsia della salma di Jackson, effettuata venerdì, saranno noti soltanto tra 4 e 6 settimane, dopo una serie di esami tossicologici. E mentre ovunque nel mondo milioni di fan continuano a piangere la morte del re del pop, su internet la sua canzone "Beat it" ("vattene, scappa") è diventata la colonna sonora delle violente proteste in Iran: subito dopo il decesso di Jackson, è spuntato su Youtube un video interne che associa foto di scontri, volti di leader iraniani al ritornello del grande successo dell'artista. R. Sp.

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