Berlusconi media tra i Grandi
Nato e Russia voltano pagina. A dieci mesi dalla crisi in Georgia, l'Alleanza Atlantica e Mosca hanno infatti deciso ieri a Corfù di riattivare la cooperazione militare, e grande soddisfazione è stata espressa al riguardo dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, unico capo di governo presente al vertice nell'isola greca, oltre al padrone di casa Costas Caramanlis. Parlando al termine della riunione, Berlusconi ha riferito che nel corso del Consiglio Nato-Russia, dove ha preso la parola per primo, c'è stato «un vasto riconoscimento all'Italia e al suo presidente del Consiglio per l'azione svolta nel 2002 e poi quest'anno sia nella crisi in Georgia sia per il Consiglio di oggi che ha marcato la volontà di tutti di marciare verso target molto concreti». Berlusconi ha quindi ricordato il colloquio che ha avuto ieri pomeriggio con il presidente russo Dmitri Medvedev: «Mi ha pregato di rappresentare la sua volontà di, e cito tra virgolette, tornare allo spirito di Pratica di Mare». Tutti i ministri degli Esteri hanno confermato di voler lasciarsi alle spalle la sospensione del Consiglio dell'ultimo anno e di guardare al futuro. Con due precisazioni: che siano coinvolti i vertici dei Paesi e che siano fissati «obiettivi concreti». Poi, ha riferito ancora il premier, «il ministro russo Lavrov ha confermato quanto detto a me da Medvedev». Infatti il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov dopo l'incontro con il premier italiano ha affermato che per una piena cooperazione tra Nato e Russia è necessario «tornare ai principi di Pratica di Mare» che stabilisce fra l'altro «l'indivisibilità della sicurezza». A questo riguardo Lavrov ha definito «molto importante» la presenza a Corfù del premier Silvio Berlusconi che ha mostrato, ha detto, «preoccupazione per il futuro del meccanismo». Lavrov ha pure sottolineato che la riunione ha mostrato «elementi positivi» ma che è necessario non solo «tornare ai principi della dichiarazione di Roma» ma renderli legalmente impegnativi. E ha ricordato le proposte del presidente Dimitry Medvedev per una nuova «architettura di sicurezza» europea che eviterebbe un nuovo caso georgiano; proposte che saranno oggi sul tavolo della riunione dei ministri degli esteri dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa(Osce). Proposte che il ministro degli esteri greco Dora Bakoyannis, presidente di turno dell'Osce, vede con favore come «un invito al dialogo sui problemi della sicurezza». Parole di elogio per Berlusconi sono state espresse anche dal ministro degli Esteri Franco Frattini: «Grazie al premier è stato recuperato lo spirito di Pratica di Mare» ha commentato il responsabile della Farnesina, anche lui presente a Corfù insieme ai capi delle diplomazie dei Paesi membri della Nato e al suo collega russo Sergei Lavrov. «L'esercizio è ripartito - ha proseguito Frattini - e la cosa importante è che è ripartito sulle cose concrete». Inoltre, ha aggiunto il ministro, tutti hanno apprezzato «il fatto che uno dei padri di tutto ciò fosse qui oggi». Lo stesso Segretario generale uscente della Nato Jaap de Hoop Scheffer, ha assicurato Frattini, «é venuto a ringraziarmi per il fatto che il presidente Berlusconi fosse qui». Quella di ieri è stata la prima riunione del Consiglio Nato-Russia dopo la guerra russo-georgiana della scorsa estate. Il 19 agosto 2008 la Nato aveva congelato tutti i rapporti ad alto livello con Mosca, e solo a fine anno aveva deciso per un graduale riavvicinamento. Da oggi invece «il Consiglio Nato-Russia funziona di nuovo», ha assicurato anche il segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer.